Sandro Pertini: differenze tra le versioni

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*Battetevi sempre per la libertà, per la pace, per la giustizia sociale. La [[libertà]] senza la giustizia sociale non è che una conquista fragile, che si risolve per molti nella libertà di morire di fame.<ref>Dal discorso di fine anno, 31 dicembre 1983.</ref>
*Cade [[Salvador Allende]] al suo posto di lotta, la libertà si spegne nel Cile e si spegne anche la voce del grande poeta [[Pablo Neruda]], il poeta «della dignità umana violata». Questa voce, che aveva denunciato al mondo intero la miseria del suo popolo sfruttato, ora tace per sempre. L'ultima sua poesia fu un atto di accusa contro i generali spergiuri. La sua casa è stata distrutta, i suoi libri bruciati.<ref>Dall'intervento pubblicato con il titolo Commemorazione del Presidente della Repubblica Cilena Salvador Allende, in Atti parlamentari, VI legislatura, Camera dei Deputati, vol. 10. Discussioni, seduta del 26 settembre 1973, pp. 9145-9147; riportato in ''[http://www.centropertini.org/260973.htm CentroPertini.org]''.</ref>
*[[Cipriano Facchinetti]] apparteneva a quella categoria di idealisti che intendono pagare di persona per la loro idea. [...] Cessata la tempesta, egli ritornò in Patria; ma non trasformò le sofferenze e le persecuzioni patite in una cambiale da farsi pagare. Gli bastava la consapevolezza, egli puro mazziniano, di aver sempre compiuto il proprio dovere. Questo gli era sufficiente, sicché quando viene nominato Ministro, non si monta la testa: modesto era e modesto rimase. Egli considerò quell'incarico come un posto di lotta, da cui gli derivavano maggiori responsabilità e quindi l'obbligo di compiere con maggiore scrupolo il proprio dovere. [...] Apparteneva alla schiera di quegli uomini politici che non vogliono che la politica si trasformi in un mercato, in cui si barattano interessi personali, oppure in un trampolino per raggiungere cariche, prebende, onori. Egli considerava, come noi consideriamo, la politica un'alta missione, che più che procurar diritti impone doveri. Facchinetti pensava che la politica deve esser fatta con cuore puro e con mani pulite. Per questa ragione ha sempre servito in umiltà il suo partito, con piena dedizione, senza mai nulla chiedere, dando sempre. Questa è stata la divisa politica di Cipriano Facchinetti. (da<ref>Da ''Discorsi parlamentari 1945-1976'', a cura di Marina Arnofi, Laterza, 2006).</ref>
*[[Cesare Terranova]] fu uomo di alto sentire e di grande cultura: amava profondamente la sua Sicilia e viveva con angoscia la fase di trapasso che l'isola attraversava, dall'economia del feudo e rurale all'economia industriale e collegata con le grandi correnti di traffico europeo e mediterraneo. Ma egli era anche animato, oltre che da un virile coraggio, da infinita speranza, che scaturiva dalla sua profonda bontà d'animo: speranza nel futuro dell'Italia e della Sicilia migliori, per le quali il sacrificio della sua vita, fervida, integra ed operosa non è stato vano. Ancora una volta così la violenza omicida della delinquenza organizzata ha colpito uno degli uomini migliori, uno dei figli più degni della terra di Sicilia.<ref>Citato in ''[http://www.vittimemafia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=264:25-settembre-1979-palermo-muoiono-in-un-agguato-mafioso-il-magistrato-cesare-terranova-e-lenin-mancuso-maresciallo-ps-suo-collaboratore-e-guardia-del-corpo&catid=35:scheda&Itemid=67 25 Settembre 1979 Palermo. Uccisi in un agguato mafioso il magistrato Cesare Terranova e Lenin Mancuso, Maresciallo P.S., suo collaboratore e guardia del corpo]'', ''VittimeMafia.it''.</ref>
*{{NDR|[[Patrizio Peci]]}} È un uomo di poca fede, non un rivoluzionario. Ha parlato, vuol dire che non ha ideali. (citato<ref>Visibile in ''[http://www.youtube.com/watch?v=XJqK-PNCNV4 L'infame e suo fratello]'', min. 32:17-32:24).</ref>
*Ho vissuto a [[Milano]] una esperienza che mi ha confermato nell'idea che il [[Italia|nostro popolo]] è capace delle più grandi cose quando lo anima il soffio della libertà e del [[socialismo]].<ref name=miltor/>
*I [[giovinezza|giovani]] non hanno bisogno di prediche, i giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo. (dal discorso di fine anno, 31 dicembre 1978)
*Il [[fascismo]] per me non può essere considerato una fede [[politica]]. Sembra assurdo quello che dico, ma è così: il fascismo a mio avviso è l'antitesi delle fedi politiche, il fascismo è in contrasto con le vere fedi politiche. Non si può parlare di fede politica parlando del fascismo, perché il fascismo opprimeva tutti coloro che non la pensavano come lui. <ref>Da un'intervista disponibile su ''[http://www.pertini.it/cesp/video/tolleranza.wmv CESP Centro Espositivo Sandro Pertini.it] Intervista''.</ref>
*Il modo migliore di pensare ai morti è pensare ai vivi.<ref>Dalla dichiarazione a seguito del terremoto in Irpinia; citato in ''[http://www.raistoria.rai.it/articoli/terremoto-in-irpinia-pertini-aiutate-i-vivi/11362/default.aspx Raistoria.rai.it]'', 25 novembre 1980.</ref>
*Il compagno [[Stalin]] ha terminato bene la sua giornata, anche se troppo presto per noi e per le sorti del mondo. L'ultima sua parola è stata di pace. [...] Si resta stupiti per la grandezza di questa figura che la morte pone nella sua giusta luce. Uomini di ogni credo, amici e avversari, debbono oggi riconoscere l'immensa statura di Giuseppe Stalin. Egli è un gigante della storia e la sua memoria non conoscerà tramonto.<ref>Citato in Vittorio Messori, ''Pensare la storia'', Edizioni San Paolo, Milano, 1992, p. 111.</ref>