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*''Non ti chiamerai più Abram | ma ti chiamerai Abraham | perché padre di una moltitudine | di popoli ti renderò.'' (17, 5)
*Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: "Davvero sterminerai il [[giustizia|giusto]] con l'empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?". Rispose il Signore: "Se a [[Sodoma|Sòdoma]] troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città". (18, 23 – 26)
*Quando apparve l'alba, gli angeli fecero premura a [[Lot]], dicendo: "Su, prendi tua moglie e le tue figlie che hai qui ed esci per non essere travolto nel castigo della città {{NDR|di Sodoma}}". [...] Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: "Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!". Ma Lot gli disse: "No, mio Signore! Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato una grande misericordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. Vedi questa città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù – non è una piccola cosa? – e così la mia vita sarà salva". Gli rispose: "Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. Presto, fuggi là perché io non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato". Perciò quella città si chiamò [[Zoar (Bibbia)|Zoar]]. (19, 15 – 22)
*Benedissero [[Rebecca (Bibbia)|Rebecca]] e le dissero: "''Tu, sorella nostra, | diventa migliaia di miriadi | e la tua stirpe conquisti | la porta dei suoi nemici!''". (24, 60)
*Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa era sterile e il Signore lo esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne incinta. Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: "Se è così, perché questo?". Andò a consultare il Signore. Il Signore le rispose: "''Due nazioni sono nel tuo seno | e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; | un popolo sarà più forte dell'altro | e il maggiore servirà il più piccolo''". Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato [[Esaù]]. Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato [[Giacobbe]]. (25, 21 – 26)
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*Poi Rebecca disse a Isacco: "Ho disgusto della mia vita a causa di queste donne [[Ittiti|hittite]]: se Giacobbe prende moglie tra le hittite come queste, tra le figlie del paese, a che mi giova la vita?". (27, 46)
*Ora il Signore, vedendo che Lia veniva trascurata, la rese feconda, mentre Rachele rimaneva sterile. Così Lia concepì e partorì un figlio e lo chiamò [[Ruben (Bibbia)|Ruben]], perché disse: "Il Signore ha visto la mia umiliazione; certo, ora mio marito mi amerà". Poi concepì ancora un figlio e disse: "Il Signore ha udito che io ero trascurata e mi ha dato anche questo". E lo chiamò [[Simeone (tribù)|Simeone]]. (29, 31 – 33)
*Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale si chiamava Tamar. Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire. Allora Giuda disse a [[Onan]]: "Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello". Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello. Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui. (38, 6 – 10)
*''Ruben, tu sei il mio primogenito, | il mio vigore e la primizia della mia virilità, | esuberante in fierezza ed esuberante in forza! || Bollente come l'acqua, tu non avrai preminenza, | perché hai invaso il talamo di tuo padre | e hai violato il mio giaciglio su cui eri salito.'' (49, 3 – 4)
*''Simeone e Levi sono fratelli, | strumenti di violenza sono i loro coltelli. || Nel loro conciliabolo non entri l'anima mia, | al loro convegno non si unisca il mio cuore. | Perché con ira hanno ucciso gli uomini | e con passione hanno storpiato i tori. || Maledetta la loro ira, perché violenta, | e la loro collera, perché crudele! || Io li dividerò in Giacobbe | e li disperderò in Israele.'' (49, 5 – 7)