Paul Ginsborg: differenze tra le versioni

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'''Paul Ginsborg''' (1945 – vivente), storico inglesebritannico.
 
==Citazioni di Paul Ginsborg==
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==''Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi''==
*Edward Banfield raggiunse la notorietà descrivendo il «familismo amorale» dei contadini da lui osservato a Chiaro-monte in Basilicata. Per Banfield, l'estrema arretratezza di Chiaromonte era dovuta all'«incapacità degli abitanti di agire insieme per il bene comune, o, addirittura, per qualsivoglia fine che trascendesse l'interesse materiale immediato del proprio ristretto nucleo familiare».<ref>{{cfr}} E. Banfield, ''The moral Basis of a Backward Society'', Glencoe (ID.) 1958, p. 10 (trad. it. ''Le basi morali di una società arretrata'', a cura di D. De Masi, Bologna, 1976).</ref> (p. X)
*Sarebbe errato interpretare tali misure {{NDR|gli aiuti economici}} come il primo passo di una vera e propria strategia intesa a fare degli Stati Uniti il punto di riferimento politico ed economico dell'Italia del dopoguerra. Ciò sarebbe accaduto solamente piú tardi. In questo momento la differenza tra i due alleati può forse venire espressa confrontando i differenti slogan politici da essi coniati per l'Italia. Gli inglesi proclamavano la loro intenzione di «prevenire epidemie e disordini», gli americani di «creare stabilità e prosperità». Non vi è dubbio su chi fosse piú lungimirante. (cap. 2, p. 50)
*Questo enorme desiderio di riforme e queste potenzialità oggettive rimasero quasi completamente irrealizzate. Gli Alleati ne furono responsabili in non piccola parte: essi cercarono gli interlocutori piú arrendevoli e conservatori, non importa se inquinati da vent'anni di appoggio al fascismo. Gli inglesi non erano interessati a riformare, ma a restaurare. Lo stesso, in modo abbastanza comprensibile, era vero per il re e per Badoglio. Il colpo di stato del 25 luglio 1943, malgrado il successivo disastro dell'8 settembre, li aveva messi al comando di tutta la metà meridionale dell'Italia. I due anni di vita del Regno del Sud emarginarono il Mezzogiorno dai progressi del Nord, isolarono le proteste dei contadini meridionali, assicurarono la continuità della burocrazia fascista e soffocarono le fragili forze della democrazia del Meridione. (cap. 2, p. 65)