Luca Doninelli: differenze tra le versioni

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*Se per Pontiggia la contemporaneità non esiste, per [[Pietro Citati|Citati]] tutto ciò che è, è perché contemporaneo a me, a noi. I Classici non ci sarebbero se non fossero nostri contemporanei. Anche la natura di un testo letterario vede i due scrittori molto lontani, almeno in apparenza.
*Uno dei segnali più decisivi della [[crisi]] di una [[civiltà]] è la sua incapacità di stabilire un metodo con cui rapportarsi col mondo, con le cose, con gli altri popoli, uomini, culture – in una parola: con la realtà.
 
==Citazioni su Luca Doninelli==
*Fin dal suo primo libro ha sorpreso e segnato il lettore con una rara capacità di mettere a nudo l'intensità del vivere, la sua grazia e il suo orrore talora insostenibile, il cortocircuito fra la banalità e l'assoluto. È questo che fa di lui uno dei nostri scrittori più forti. Anche [[Tornavamo dal mare]], originale scavo narrativo negli sbandati anni di piombo, strappa il tessuto consueto della realtà, fa balenare le cose ultime nei dettagli più quotidiani ([[Claudio Magris]], Corriere della Sera)
*Uno dei nomi centrali dell'attuale momento letterario. ([[Goffredo Fofi]], l'Unità)
*La sua musa più vera è la sgradevolezza, i suoi personaggi per concedersi un minimo di serenità devono passare un tunnel fangoso e buio, attraverso l'avvilimento estremo della carne e dello spirito. ([[Lorenzo Mondo]], La Stampa)
*Nei racconti di Luca Doninelli mi ha sempre colpito la sicurezza della voce e dello stile... Ciò che è sempre intensissima, in lui, è l'intuizione del tragico. Tutto può rivelare la tragedia universale. ([[Pietro Citati]], la Repubblica)
 
==Altri progetti==