Stefano Bartezzaghi: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Stefano Bartezzaghi==
*Il "[[benaltrismo]]" è quell'atteggiamento che rifiuta di affrontare qualsiasi problema poiché ne trova sempre uno più grosso e importante. L'ipotesi che per ogni problema è sempre possibile trovarne uno più grosso e importante ha basi solo induttive e non può essere verificata: ma di fatto non è mai stato trovato un singolo caso che la smentisse. Che sia introdotto da un "Benaltro" o da un più leggendario "Non dimentichiamoci che" si tratta sempre del passaggio da un palo a una frasca, nei casi più giustificabili, da una pagliuzza a una trave. Se non è un modo per sviare un discorso sgradito, è comunque sintomo di nevrosi, di un eterno decentramento del focus, una bulimia del problematico che si può risolvere solo con ben altro che una battuta di spirito.<ref>Da ''Non se ne può più'', Mondadori, 2012, [https://books.google.it/books?id=JfjP7_Vtfe8C&pg=PT80 p. 80]. ISBN 8852025669</ref>
*Nulla di quanto scrive [[Aldo Busi]] potrebbe essere scritto, se non come lo scrive lui. Non so di quanti altri scrittori italiani viventi lo si possa dire, soprattutto in riferimento a un’operaun'opera oramai imponente, costruita in decenni di attività nel silenzio e disinteresse della critica (né l’unol'unol’altrol'altro davvero completi, però). [...] La sua letteratura, e  ''El especialista de Barcelona''  lo conferma, ha una forte carica civile, ritraendo con acume rigoroso – non privo di  ''pietas'' – la politica delle relazioni fra gli individui. Di questa attenzione per la politica delle relazioni è parte, e non solo espressione, la competenza sintattica e lessicale che Busi manifesta senza tradire sforzi. Il pensiero e il giro di frase di Busi dicono spesso, assieme, la stessa cosa: ed è qualcosa che ha a che fare con la vita delle persone, con il loro individualismo, la loro socialità.<ref>Da una presentazione su premiostrega.it, [http://premiostrega.it/PS/aldo-busi/ presentazione] su ''Premiostrega.it''.</ref>
* [[Tommaso Labranca]] ha così dovuto e/o preferito vivere di istinti, di scrittura, di sbalzi d’umored'umore e di una marginalità difesa come un tratto identitario; delle risate che suscitavano certe sue fantastiche invenzioni e della solitudine insondabile da cui le generava. È andata così: è stato un grande peccato per tutti noi; è stato un peccato enorme, capitale, imperdonabile per lui.<ref>Stefano Bartezzaghi ''[http://www.doppiozero.com/materiali/tommaso-labranca-vivere-di-istinti Tommaso Labranca, vivere di istinti]'', Doppiozero, 5 settembre 2016</ref>
*{{NDR|Ad una domanda sul rapporto fra [[matematica]] e [[letteratura]]}} Vedo con favore i rapporti di tutto con tutto, e della Matematica con la Letteratura in particolare. [...] Detto questo, diffido un po' delle pure suggestioni: i matematici leggono [[Jorge Luis Borges|Borges]], ascoltano [[Johann Sebastian Bach|Bach]], i letterati leggono [[Douglas Hofstadter|Hofstadter]]... [...] Posso visitare una regione esotica, inebriarmi di architetture e usanze che mai conoscerò e tornarmene a casa con il mio rullino di diapositive. Questo è ciò che chiamo suggestione.<br />Un rapporto più profondo, invece, implica un vero e proprio "bilinguismo": [[Carlo Emilio Gadda|Gadda]] era perfettamente "bilingue" (perfetto scrittore, perfetto ingegnere) e ha saputo raccontare complesse equazioni nel suo linguaggio irresistibile. Bilingue è Roubaud. Bilingue era [[Raymond Queneau|Queneau]].<ref>Dall'intervista di Rosi Tettamanzi Guerraggio, ''[http://web.archive.org/web/20060511101150/http://matematica.unibocconi.it/interventi/bartezzaghi.htm Giochi di parole, giochi di numeri]''.</ref>
*Nulla di quanto scrive [[Aldo Busi]] potrebbe essere scritto, se non come lo scrive lui. Non so di quanti altri scrittori italiani viventi lo si possa dire, soprattutto in riferimento a un’opera oramai imponente, costruita in decenni di attività nel silenzio e disinteresse della critica (né l’uno né l’altro davvero completi, però). [...] La sua letteratura, e ''El especialista de Barcelona''  lo conferma, ha una forte carica civile, ritraendo con acume rigoroso – non privo di ''pietas'' – la politica delle relazioni fra gli individui. Di questa attenzione per la politica delle relazioni è parte, e non solo espressione, la competenza sintattica e lessicale che Busi manifesta senza tradire sforzi. Il pensiero e il giro di frase di Busi dicono spesso, assieme, la stessa cosa: ed è qualcosa che ha a che fare con la vita delle persone, con il loro individualismo, la loro socialità.<ref>Da una presentazione su premiostrega.it, http://premiostrega.it/PS/aldo-busi/.</ref>
 
==Note==
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==Altri progetti==
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