Rivoluzione iraniana: differenze tra le versioni

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Citazioni sulla '''rivoluzione iraniana'''.
 
==Citazioni==
*Come lo confermano le vicende dell’Irandell'Iran, le masse popolari esplicano un ruolo notevole, determinante nell’adempimentonell'adempimento della rivoluzione. In questo paese esse si sono messe alla testa della lotta e hanno rovesciato la monarchia feudale dei Pahlavi, assestando così duri colpi all’imperialismoall'imperialismo. Tuttavia non possiamo affermare che il cieco fanatismo medievale degli ayatollah abbia assicurato la vittoria alle masse sia di aiuto a queste per portare avanti la loro lotta. ([[Enver Hoxha]])
*-Dopo l'instaurazione del nostro governo, non abbiamo più prigonieri politici.</br>- Professoressa?</br>- Abbiamo pagata cara la nostra libertà, ma l'abbiamo ottenuta.</br>- Professoressa!</br>- Cosa c'è, Satrapi?</br>- Mio zio è stato in prigione sotto il regime dello scià, ma è il nuovo regime che ha ordinato la sua esecuzione. Dite che non ci sono più prigionieri politici, ma dai tremila sotto lo scià siamo passati a trecentomila con voi. Come osa mentirci in questo modo! (''[[Persepolis (film)|Persepolis]]'')
*Sai cosa fanno alle ragazze quando le arrestano? Sai cos'è successo a Niloufar? Sai che l'hanno fatto? Tu sai che per legge non si può uccidere una vergine. La sposano con un guardiano della rivoluzione, e lui la violenta prima di giustiziarla. Capisci che cosa vuol dire! Lo capisci! (''[[Persepolis (film)|Persepolis]]'')
 
===[[Ruhollah Khomeyni]]===
*Evidentemente voi occidentali ignorate chi erano coloro che sono stati fucilati. O fingete di ignorarlo. Si trattava di persone che avevano partecipato ai massacri, oppure di persone che avevano ordinato i massacri. Gente che aveva bruciato le case, torturato i prigionieri segandogli le braccia e le gambe, friggendoli vivi su griglie di ferro. Avremmo dovuto forse perdonarli, lasciarli andare? Quanto al permesso di rispondere alle accuse e difendersi, glielo abbiamo concesso: potevano replicare ciò che volevano. Una volta accertata la loro colpevolezza, però, che bisogno c’erac'era dell’avvocatodell'avvocato e dell’appellodell'appello? Scriva il contrario, se vuole: la penna ce l’hal'ha in mano lei. Si ponga le domande che desidera: il mio popolo non se le pone. E aggiungo: se non avessimo ordinato quelle fucilazioni, la vendetta popolare si sarebbe scatenata senza controllo. E i morti, anziché cinquecento, sarebbero stati migliaia.
*Il popolo s’ès'è battuto per l’Islaml'Islam. E l’Islaml'Islam significa tutto, anche ciò che nel suo mondo viene chiamato libertà e democrazia. Sì, l’Islaml'Islam contiene tutto, l’Islaml'Islam ingloba tutto, l’Islaml'Islam è tutto.
*L’IranL'Iran non è nelle mie mani. L’IranL'Iran è nelle mani del popolo. Perché è stato il popolo a consegnare il paese al suo servitore, a colui che vuole il suo bene.
*Le immense difficoltà che avete affrontato ci hanno portato ad un passo dalla vittoria. Avete cacciato lo scià, che ha rovinato il paese e venduto l'esercito allo straniero. La nostra vittoria finale sarà assicurata il giorno in cui avremo spezzato tutte le dominazioni straniere che cercano di salvare la monarchia: costoro devono sapere che il passato non può tornare e che i loro tentativi saranno vani.
*Lo scià ha distrutto la cultura, l'economia e l'agricoltura. Noi demoliremo il sistema da lui messo in piedi.
*Poiché il popolo ama il clero, ha fiducia nel clero, vuol essere guidato dal clero, è giusto che la massima autorità religiosa sovrintenda l’operatol'operato del primo ministro e del futuro presidente della Repubblica.
*Se vogliamo l’Islaml'Islam, che bisogno c’èc'è di aggiungere che vogliamo la democrazia? Sarebbe come dire che vogliamo l’Islaml'Islam e che bisogna credere in Dio.
 
===[[Mohammad Reza Pahlavi]]===
[[File:Statue of Shah Revolution.jpg|thumb|Studenti dell'Università di Teheran abbattono una statua dello scià]]
*Alcuni interlocutori mi dicono oggi che avrei dovuto applicare la legge marziale in tutto il suo rigore. Sarebbe certamente stato possibile ristabilire l'ordine usando i mezzi di cui disponevo, ma a quale prezzo?</br>Mi si dice anche che ciò sarebbe costato meno caro al mio Paese di quanto non costi l'anarchia sanguinaria che vi si è instaurata. Posso rispondere che è facile atteggiarsi a profeti a posteriori e che un sovrano non può salvare il proprio trono facendo scorrere il sangue dei suoi compatrioti. Può farlo un dittatore, perché agisce in nome di una ideologia che ritiene di dover far trionfare a qualunque prezzo. Ma un sovrano non è un dittatore; tra lui e il suo popolo esiste un'alleanza che egli non può rompere. Un dittatore non ha nulla da trasmettere; lui, e lui soltanto, rappresenta il potere. Un sovrano riceve una corona e deve trasmetterla.
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*Un fanatismo cieco ha instaurato nel Paese il regno del terrore, della follia e della stupidità.</br>Ma ciò che è molto più difficile da comprendere è che gli stessi mass media che avevano visto nel nostro Paese troppi poliziotti, troppi prigionieri, dei morti inesistenti e cento volte moltiplicati nelle strade delle nostre città, all'improvviso non hanno più visto nulla, oppure hanno assistito senza indagarsi a un'ecatombe che ha fatto centinaia di vittime. Ancora più incomprensibile è il fatto che le associazioni di giuristi internazionali che ci avevano dato dei buoni consigli per «umanizzare» la nostra giustizia, abbiano taciuto all'avvento di inquisizione selvaggia.
 
===[[Bernardo Valli]]===
*Come molte rivoluzioni, anche quella iraniana segue un percorso schizofrenico. Moderati e radicali, girondini e giacobini, si inseguono, si distruggono a vicenda, e nelle fasi più intense si tuffano nel massimalismo, per non essere travolti dai concorrenti. Così in queste ore gli ayatollah abitualmente cauti, inclini al compromesso, per saggezza o per calcolo, pronunciano i discorsi più intransigenti, predicano la guerra totale, contro tutti e contro tutto.
*Il clero sciita, che ha promosso e guida la rivoluzione islamica di Teheran, non è composto di vermi che si agitano nella sporcizia e nel fango, come diceva il defunto scià di Persia. Gli ayatollah, che lo hanno travolto quando sembrava all'apice della potenza, difendono l'umiliato orgoglio di un' antica nazione, la Persia, e una religione a lungo frustrata, che i loro predecessori non hanno saputo preservare e rispettare. Li difendono col fanatismo, con l' odio, con una crudeltà d' altri secoli, e con un pessimo gusto che arriva al punto di costruire nel cuore di Teheran una fontana da cui sgorga acqua tinta di rosso, per ricordare il sangue versato dai martiri della rivoluzione. Ma li difendono dopo i numerosi fallimenti dei laici, degli innovatori. La loro rivoluzione è contro il mondo moderno, contro le società occidentali, contro i pagani, dai quali per secoli sono stati presi a calci. È un orgoglio ferito che esplode irrazionalmente, con il conforto di una religione che ha conservato una carica, un' intensità che noi definiamo medievale. Senza tener conto di questo, non si può capire il fenomeno iraniano.
*Per gli sciiti il potere temporale è inevitabilmente imperfetto fino a che non sarà assunto dal dodicesimo Imam, per ora nascosto. Il clero lo esercita provvisoriamente nell'attesa di quell'avvento, vale a dire dell'uscita allo scoperto del per ora irreperibile inviato di Allah. Le monarchie sunnite come del resto un tempo quella dell'aborrito scià usurpatore sono tutte illegittime, come lo sono tutti gli altri regimi nei paesi musulmani. Una prova della loro illegittimità è la complicità con gli americani e i loro lacché. Questi principi stravaganti per la nostra epoca, ma non tanto per una religione ibernata secoli or sono, vengono adesso espressi politicamente, non si sa con quali conseguenze.
 
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