Léopold Sédar Senghor: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni di Léopold Sédar Senghor: Inserisco una citazione. Maiuscole e minuscole secondo convenzione, ma in Senghor c'è un preciso gioco ritmico di assenze di punteggiatura e riprese in maiuscolo
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==Citazioni di Léopold Sédar Senghor==
*''Ascolta [[New York]]! ascolta la tua voce maschia di rame la tua voce vibrante | di oboe, l'angoscia ostruita delle tue lacrime piombare in grossi grumi di sangue | ascolta battere in lontananza il tuo cuore notturno, ritmo e sangue del tam-tam, tam-tam sangue e tam tam. || New York! dico New York, lascia affluire il sangue nero nel tuo sangue | che lubrifichi le tue articolazioni d'acciaio, come un olio di vita | che dia ai tuoi ponti la curva delle groppe e l'elasticità delle liane. | Ecco tornare i tempi antichissimi, l'unità ritrovata la riconciliazione del Leone del Toro e dell'Albero | l'idea legata all'atto l'orecchio al cuore il segno al senso. | Ecco i tuoi fiumi sonori di caimani muschiati e di lamantini dagli occhi di miraggio. E nessun bisogno d'inventare le Sirene. | Ma basta aprire gli occhi dell'arcobaleno d'aprile, | e le orecchie, soprattutto le orecchie, a Dio che con un riso di sassofono creò il cielo e la terra in sei giorni. | E il settimo giorno, dormì del grande sonno negro.'' (da ''A New York''<ref>In ''Poemi africani'', a cura di C. Castellaneta e E. de Poli, Rizzoli, Milano, 1971; citato in Salvatore Guglielmino, ''Civiltà letterarie straniere, Sintesi storico-letteraria, Antologia, Testimonianze'', Zanichelli, Bologna, Antologia, p. A504.</ref>)
*''Ecco che muore l'Africa degli imperi, agonia di principessa pietosa | ed anche l'Europa a cui l'ombelico ci unisce. | Fissate gli immutabili occhi sui figli vostri che ricevono ordini | che danno la vita come il povero l'ultimo suo vestito. | Fate che noi rispondiamo presente alla rinascita del Mondo | come il lievito necessario alla bianca farina. | Chi insegnerà il ritmo al mondo defunto delle macchine e dei cannoni? | Chi lancerà il grido di gioia per risvegliare i morti e gli orfani all'aurora? | Dite, chi renderà memoria di vita all'uomo dalle speranze violate? | Ci chiamano gli uomini del cotone, del caffè, dell'olio | ci dcono gli uomini della morte. | Gli uomini siamo della danza, e novella Forza è ai nostri piedi il suolo duramente percosso.'' (da ''Preghiera alle maschere''<ref>In ''Poeti dell'Africa nera'', a cura di Cristina Brambilla, Carucci, 1958, pp. 29-30; in Ulla Schild, ''Storia della letteratura africana, (Letteratura Universale, vol. 45)'', supervisione di Janheinz Jahn, Fratelli Fabbri Editori, Milano, p. 51.</ref>)
*Io so che i Latini e soprattutto i Greci hanno scoperto le «idee generali»: prima e meglio di altri, le hanno messe in piena luce grazie ad un'arte nella quale l'economia dei mezzi concorreva alla loro efficacia. Io so che, per i popoli negro-africani, non esiste scuola migliore, perché, se l'[[educazione]] è sviluppo delle qualità native, essa è anche correzione dei difetti ereditari e acquisizione delle virtù contrarie.<ref>Dal saggio ''Vue sur l'Afrique noire, ou assimiler, non être assimilés'', 1945, in seguito ristampato in ''Liberté I. Negritude et humanisme'', Parigi, 1964, p. 67. Citato in Italo Lana e Armando Fellin, ''Civiltà letteraria di Roma antica'', vol. I, p. 16; in [[Italo Lana]] e [[Armando Fellin]], ''Civiltà letteraria di Roma antica'', Casa Editrice G. D'Anna, Messina-Firenze, 1973, vol. I, p. 13.</ref>
*{{NDR|Alla domanda: Che cosa avete voi [[Africa|Africani]] dato al [[Brasile]]?, Senghor, in visita in Brasile nel 1964 rispose:}} Un'irreprimibile vitalità che permise all'uomo brasiliano di resistere alla torpidezza e ad ogni ostacolo che qui incontrava. C'è poi il suo senso dell'amicizia, della fraternità umana che contribuì a dare alla vostra gentilezza una caratteristica tutta peculiare. C'è infine e soprattutto una visione nuova del mondo, un dinamismo creatore che distingue le arti negre dall'architettura sino alla danza, passando per la scultura, la musica e la pittura. In altre parole, il contributo del negro nelle arti consiste essenzialmente in quei simboli, in quelle immagini ritmate nelle quali si riconosce la [[negritudine]].<ref>Citato in ''Poeti e Poesia, Rivista internazionale, Anno 4 – n. 3 – Dicembre 2000'', Pagine, Roma, p. 79.</ref>