Giustino Fortunato: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Giustino Fortunato==
*Che la [[borghesia]], nel cui nome usa oggi comprendere più particolarmente le classi sino a ieri dette dirigenti, debba – per la prima – rispondere di così triste condizione, non è dubbio. Fin dall'inizio della nostra unificazione essa mancò di ogni percezione dell'effettivo essere nostro, e da allora la sua tragedia fu un continuo sognar lontano per non voler vedere la verità vicino. (da ''Scritti politici'', De Donato, 1981, p. 359)
 
*{{NDR|Sulla guerra italo-turca per la conquista della Libia}} Chi più di me convinto che Tripoli sarà impresa infruttuosa e dispendiosa, quando anche necessaria e fatale? Ebbene, viva la guerra, se ora mi è chiaro che non invano sono trascorsi cinquant'anni di vita nazionale e qualcosa di nuovo, di bello e di promettente è nella nostra Italia. (citato in [[Nino Valeri]], ''Giovanni Giolitti'', Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1971, p. 227)
 
*{{NDR|su [[Luigi Sturzo]]}} Come ha fatto un giovane prete borghese di Sicilia, venuto su da un seminario, a riuscire così padrone, anche dal lato tecnico, della realtà politica del nostro Paese, l'Italia, considerata pur di fronte a tutto il movimento della civiltà occidentale d'Europa? (lettera di Giustino Fortunato a Luigi Sturzo; citato in Luigi Sturzo, ''Scritti Inediti, vol. II'', Cinque Lune, Roma, 1975, p. 65)