Sandro Pertini: differenze tra le versioni

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*Il compagno [[Stalin]] ha terminato bene la sua giornata, anche se troppo presto per noi e per le sorti del mondo. L'ultima sua parola è stata di pace. [...] Si resta stupiti per la grandezza di questa figura che la morte pone nella sua giusta luce. Uomini di ogni credo, amici e avversari, debbono oggi riconoscere l'immensa statura di Giuseppe Stalin. Egli è un gigante della storia e la sua memoria non conoscerà tramonto.<ref>Citato in Vittorio Messori, ''Pensare la storia'', Edizioni San Paolo, Milano, 1992, p. 111.</ref>
*Io speravo che ad Atene i capi di Stato raggiungessero un accordo per dar vita veramente all'[[Unione Europea|unità europea]], per fare dell'Europa una grande nazione che con il suo potenziale umano, tecnologico, con la sua trazione storica, farebbe sentire il suo peso fra le due superpotenze. Invece ad Atene si è impedita questa vera unità europea. Si vogliono escludere nazioni come la [[Spagna]] e il [[Portogallo]] per la questione degli agrumi, del vino. Questo è un ragionare da mercanti, non è più ragionare da uomini politici che hanno a cuore veramente le sorti dell'Europa e quindi del mondo intero.<ref>Dal messaggio di fine anno del 1983; riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Pertini/documenti/per_disc_31dic_83.htm Quirinale.it]''.</ref>
*L'Italia desidera riaffermare la sua totale opposizione ai principi dell'"[[apartheid]]" tuttora vigenti, con attenuazioni sino ad ora del tutto insufficienti. (dal discorso in occasione del "Giorno dell'Africa", 5 giugno 1984<ref>Citato in [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/06/10/botha-da-oggi-roma.html?ref=search ''Botha da oggi a Roma''], ''la Repubblica'', 10 giugno 1984.</ref>)
*La borghesia [[Italia|nostrana]] – la più gretta, egoistica e meschina di tutte le borghesie d'Europa, ostile a ogni rinnovamento sociale, aggrappata ai residui della feudalità – non esita a spingere il fascismo, uscito da una sanguinosa avventura nazionalistica, contro la classe operaia nella insensata idea di arrestarne l'ascesa.<ref>Da ''La Resistenza secondo Risorgimento nazionale'', in ''Gioventù socialista'', aprile 1954; riportato in ''[http://www.pertini.it/cesp/doc_61.htm Pertini.it]''.</ref>
*La [[Costituzione della Repubblica italiana|Costituzione]] è un buon documento; ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la [[Resistenza italiana|Resistenza]] continua.<ref>Da ''Il libretto rosso di Pertini'', a cura di Massimiliano Di Mino e Pier Paolo Di Mino, Castelvecchi Purple Press, Roma, 2011, p. 31. ISBN 978-88-95903-50-7</ref>