A. J. P. Taylor: differenze tra le versioni

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*Il giorno di Natale {{NDR|del 1914}} il fuoco venne sospeso lungo tutto il fronte<ref>{{cfr}} [[w:Tregua di Natale|voce su Wikipedia]].</ref>, e soldati inglesi e tedeschi si incontrarono nella terra di nessuno, scambiandosi chiacchiere e sigarette; in certe zone furono perfino improvvisate partite di calcio. Scene del genere si ripeterono il giorno dopo; poi, dopo qualche rabbuffo da parte dei Quartieri generali, il fuoco riprese. Nel frattempo, nelle chiese la gente pregava per la vittoria e la strage di quegli uomini che si stavano scambiando chiacchiere e sigarette. (1914, p. 41)
*Fu nel 1917 che, lo si può ben dire, finì la storia d'Europa e cominciò la storia mondiale: il 1917 fu l'anno di [[Lenin]] e di [[Woodrow Wilson|Wilson]], due uomini che, ciascuno a suo modo, ripudiarono i tradizionali schemi di comportamento politico. Entrambi miravano al Regno di Utopia, al paradiso in terra. Nacque allora il nostro mondo, il nostro modo di essere uomini moderni. (1917, p. 119)
*Il 24 ottobre {{NDR|1917}} nove divisioni austriache e sei divisioni tedesche attaccarono a Caporetto, sfondando le linee italiane per una quindicina di chilometri di ampiezza. l'intero fronte italiano cedette e l'esercito fu costretto ad una ritirata disastrosa; i casi di ammutinamento furono relativamente pochi, ma molti soldati italiani rifiutarono di combattere. Gli austriaci presero 250.000 prigionieri e corse voce che altri 4000.000 italiani avessero disertato. [[Luigi Cadorna|Cadorna]] tentò di organizzare una linea di difesa sul Tagliamento, ma non vi riuscì e l'esercito italiano indietreggiò fino al Piave. (1917, pp. 140-141)
*Nel 1924 [[Benito Mussolini|Mussolini]] introdusse il grado di Maresciallo nell'esercito italiano, e il primo ad esserne insignito fu proprio [[Luigi Cadorna|Cadorna]]. Sebbene infatti il suo nome sia spesso associato alla [[Battaglia di Caporetto|disfatta di Caporetto]], bisognerebbe più giustamente riconoscere al generale il merito di aver salvato l'Italia. (1917, p. 141)
*L'impero asburgico si dissolse quasi contemporaneamente {{NDR|a quello ottomano}}: i due antichi nemici, divenuti alleati solo per mezzo della Germania e spinti dalla necessità di far fronte ad un comune avversario, scomparvero assieme nel limbo delle cose dimenticate. L'economia austriaca era in stato comatoso: i treni non viaggiavano più, le città erano prive di cibo e di carbone, bande di disertori vagavano per la campagna vivendo di saccheggi. (1918, p. 176)
*Alla fine della guerra alcuni grandi economisti, come [[John Maynard Keynes|J. M. Keynes]], avevano predetto che il massimo problema del futuro sarebbe stato un impoverimento generale, poiché, a parer loro, la produttività mondiale era diminuita per sempre. Sbagliavano: di lì a dieci anni il problema numero uno dell'umanità divenne la sovrapproduzione. La guerra, invece di indebolire le risorse economiche, le aveva stimolate in modo eccessivo. (Dopo: 1919, p. 200)