Battaglia di Caporetto: differenze tra le versioni

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Franco Bandini
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*La mancata resistenza di reparti della 2<sup>a</sup> armata armata, vilmente ritiratisi senza combattere e ignominiosamente arresisi al nemico, ha permesso alle forze austro-germaniche di rompere la nostra ala sinistra sulla fronte Giulia. Gli sforzi valorosi delle altre truppe non sono riusciti ad impedire all'avversario di penetrare nel sacro suolo della patria. (attribuita a [[Luigi Cadorna]])
*Nell'ottobre del 1917, Caporetto: l'improvviso collasso del fronte italiano e il peggior disastro militare nella storia della nazione. Ottocentomila soldati furono travolti, feriti o uccisi da quindici divisioni tedesche ed austriache. Trecentomila italiani furono presi prigionieri ed altri trecentomila fuggirono, alcuni per non fare mai più ritorno. Milano e Venezia erano in pericolo. Il fronte fu ristabilito sul Piave, circa centosessanta chilometri più ad ovest, ma il ricordo ancestrale delle invasioni barbariche terrificò la nazione. ([[Robert Katz]])
*{{NDR|I soldati italiani a Caporetto}} Si batterono meglio che poterono, inchiodati all'insuccesso da una situazione tattica e strategica che non erano essi ad aver voluto: si consumarono come cera al fuoco tentando l'impossibile, compagnia per compagnia, battaglione per battaglione, batteria per batteria. Furono travolti da un tipo di attacco al quale nessuno li aveva addestrati, semplicemente perché nessuno lo riteneva possibile: e quando si accorsero di questa assoluta carenza di comando, quando la realtà bruscamente balzata dalle nebbie di Caporetto fece loro di comprendere in un lampo che abissale distanza correva tra le parole rimbombanti dei bollettini e la verità del nemico, allora caddero in preda di uno «choc» dal quale non era per nulla facile risollevarsi. ([[Franco Bandini]])
 
==Voci correlate==