Paul Feyerabend: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Il giusto metodo non deve contenere norme che ci costringano a scegliere fra teorie ''sulla base della falsificazione''. Le sue norme devono consentirci anzi di scegliere fra teorie che siano già state sottoposte alla prova sperimentale e ''che siano state falsificate''. (V; p. 55)
*La Chiesa all'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione (appendice II; p. 93)<ref>http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_16/feyerabend_galileo_galilei_1f7f4b4c-c3ff-11dc-8fe5-0003ba99c667.shtml</ref>
*[...] [[Galileo Galilei|Galileo]] viola importanti norme del metodo scientifico che furono inventate da [[Aristotele]], migliorate da [[Roberto Grossatesta|Grossatesta]] (fra gli altri), canonizzate dai positivisti logici (come [[Rudolf Carnap|Carnap]] e [[Karl Popper|Popper]]); Galileo ebbe successo perché non seguì queste regole; i suoi contemporanei, con pochissime eccezioni, ignorarono difficoltà fondamentali che esistevano a quell'epoca; e la scienza moderna si sviluppò rapidamente, e nella direzione "giusta" (dal punto di vista degli attuali adepti della scienza), proprio perché trascurò tali difficoltà. ''L'ignoranza fu una benedizione''. Inversamente, un'applicazione più rigorosa dei canoni del metodo scientifico, una ricerca più decisa dei fatti rilevanti, un atteggiamento più critico, lungi dall'accelerare questo sviluppo, avrebbero condotto a un punto morto. (appendice II; p. 94)
*In che modo possiamo convincere gli altri che il successo dello ''status quo'' è solo apparente e che tale risulterà da qui a 500 anni o più, mentre per il momento non c'è un solo argomento dalla nostra parte [...]? È chiaro che il proselitismo alle nuove idee dev'essere stato realizzato per mezzo di altri argomenti. Esso dev'essere stato realizzato facendo ricorso a ''mezzi irrazionali'' come la propaganda, l'emozione, ipotesi ''ad hoc'' e appello a pregiudizi di ogni sorta. Noi abbiamo bisogno di questi "mezzi irrazionali" allo scopo di sostenere quella che non è altro che una fede cieca finché non abbiamo trovato le scienze ausiliarie, i fatti, gli argomenti che trasformino quella fede in una "conoscenza" sicura. (XII; p. 125)