Federico Fellini: differenze tra le versioni

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*Le versioni degli avvenimenti le modifichiamo continuamente per non annoiarci.<ref>Da ''Fellini. Raccontando di me'', p. 64.</ref>
*[[Marcello Mastroianni|Marcello]] è un magnifico attore. Ma è soprattutto un uomo di una bontà incantevole, di una generosità spaventosa. Troppo leale per l'ambiente in cui vive. Gli manca la corazza, certi pescicagnacci che conosco io sono pronti a mandarselo giù in un boccone.<ref>Citato in Tullio Kezich (a cura di), ''La dolce vita'', Cappelli, 1960, p. 77.</ref>
*[[Mi affascinano di Danijel Žeželj]] le sue prospettive, il modo in cui riesce ad esprimere attraverso le sue storie e i suoi personaggi il senso della malinconia, di qualcosa di fatale che incombe. Tutto questo viene rappresentato con infinito talento e uno stile che riesce a mostrare la sue visione cupa del mondo con grande originalità e coerenza. [[Federico Fellini]] <ref>{{Danijel Zezelj, ''Il Ritmo del Cuore'', Il Grifo, 1993. ISBN 978-8873900726}</ref>
 
*Non faccio un film per dibattere tesi o sostenere teorie. Faccio un film alla stessa maniera in cui vivo un sogno. Che è affascinante finché rimane misterioso e allusivo ma che rischia di diventare insipido quando viene spiegato.<ref>Da un'intervista di Renato Barneschi, ''Oggi'', 1983; citato in ''E la nave va''.</ref>
*Non mi piacerebbe sentir dire che ho tentato di stupire, che voglio fare il moralista, che sono troppo autobiografico, che ho cercato nuove vie. Non mi piacerebbe sentir dire che il film è pessimista, disperato, satirico, grottesco. E nemmeno che è troppo lungo. ''[[La dolce vita]]'', per me, è un film che lascia in letizia, con una gran voglia di nuovi propositi. Un film che dà coraggio, nel senso di saper guardare con occhi nuovi la realtà e non lasciarsi ingannare da miti, superstizioni, ignoranza, bassa cultura, sentimento. Vorrei che dicessero: è un film leale. La base del discorso presuppone un certo tipo di angoscia che non arriva alla coscienza di tutti. L'episodica invece è molto spettacolare, attinta com'è da una cronaca che ha interessato, commosso, irritato, divertito il pubblico... penso che ''La dolce vita'' possa venir accettato come un giornale filmato, un rotocalco in pellicola. Sono anni che i settimanali vanno pubblicando queste vicende.<ref name="vis">Citato in Federico Fellini, ''L'arte della visione. {{small|Conversazioni con Goffredo Fofi e Gianni Volpi}}'', Donzelli, 2009, [https://books.google.it/books?id=tlIvTsjVfcoC&pg=PA75 pp. 75-76]. ISBN 88-6036-373-2</ref>