Rat-Man: differenze tra le versioni

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== Citazioni su ''Rat-Man'' ==
*Certo i disegni di Rat-Man li potrebbe fare anche mia sorella... Anzi, forse potrebbe farli meglio... Anzi, ora vado a prendere una matita e li faccio anch'io! ([[Tamara Donà]])
*Confido che diventerà un grande classico del fumetto italiano, come ''Corto Maltese'' o altre opere di altri autori che perennemente vivono nelle librerie, vengono stampati e ristampati e sono un po' il ''cornerstone'', la pietra miliare della libreria di un appassionato di fumetti. ([[Marco Marcello Lupoi]])
*Cosa rappresenta {{NDR|Rat-Man}} nel fumetto italiano? Semplicemente il fatto che se un fumetto è fatto bene interessa e appassiona moltissima gente. ([[Massimo Bonfatti]])
*Credo che Rat Man non sia mai cambiato; è rimasto l'intuizione originaria degli inizi (guai a perderla), con radici profonde e un grande amore per fumetto popolare e non solo. Però è migliorato molto, nella tecnica di disegno, nella capacità narrativa e in tutti quegli aspetti collaterali che nel fumetto sono molto importanti. ([[Massimo Bonfatti]])
*Credo che un giovane autore che volesse scrivere o disegnare fumetti di supereroi dovrebbe usare ''Rat-Man'' come testo di studio, come una specie di trattato dei luoghi comuni che fanno riconoscere il genere, non solo quelli tematici ma anche per il montaggio e il ritmo delle scene. ([[Daniele Barbieri]])
*{{NDR|L'inizio della pubblicazione di Rat-Man}} Era l'inizio di una cavalcata che dura ormai da dieci anni e che avrebbe portato Panini Comics (o Marvel Italia, all'epoca) a fare del Ratto il suo portabandiera: il suo titolo più diffuso, il più trasversale, il più ristampato (ormai ho perso il conto), il più premiato a fiere e concorsi. ([[Marco Marcello Lupoi]])
*Fu lì, in quella stanza, che avvenne il primo contatto. Non so come, tra tutti i fumetti ne presi uno con uno strano tipo in copertina, giallo e con le orecchie da topo. Era Rat-Man. Credo fosse il primo numero, e fu letteralmente amore a prima vista. Mi colpì subito l'umorismo immediato e corrosivo, che mi fece sghignazzare da sola nella della stanza. Non sapevo che sarebbe stata solo la prima di molte risate in solitaria: a casa, in metro, in viaggio, ogni volta che leggevo un numero. ([[Licia Troisi]])
*Ho seguito Rat-Man da quel suo primo numero autoprodotto a oggi, e quel "di più" non ha fatto altro che continuare a crescere. Nel tempo, è diventato più "complicato". Fa sempre ridere, e tanto, ma i suoi livelli di lettura si sono moltiplicati, offrendo riflessioni estremamente profonde e articolate sulla vita, il senso del narrare, la religione, l'amore e quanto altro. ([[Roberto Recchioni]])
*In ''Rat-Man'' ci sono un sacco di modi per far ridere, come il rovesciamento della situazione. E poi naturalmente la parodia, che è quello che all'inizio cattura l'attenzione: la parodia dei supereroi, di ''Titanic'' o di ''300''. Poi ci sono i tormentoni, che qualche volta possono sfuggire, ma alla fine tornano sempre fuori. ([[Stefano Bollani]])
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*Perché Rat-Man è tanto originale? Lo spazio per spiegarlo è troppo poco, ma uno dei motivi è che questo topastro petulante e pestifero in realtà è poco invadente. Ed è sufficientemente malleabile da farsi usare per raccontare non solo le storie del suo autore ma, qualche volta, anche quelle degli altri. Cosa vuol dire? Che, tra le altre cose, Rat-Man (e Ortolani) si presta molto bene a quelle che qualcuno chiama (pseudo) parodie. "Pseudo" perché pseudo, nel senso che di farina del sacco di Ortolani ce n'è parecchia. "Parodie" perché parodie, cioè "versione caricaturale e burlesca di un'opera, un dramma o un film" (''Il Nuovo Zingarelli'', 1995). ([[Andrea Plazzi]])
*Quanto a quello che {{NDR|Rat-Man}} rappresenta, è facile: il perfetto connubio tra una visione popolare del fumetto e una autoriale. È uno dei migliori fumetti al mondo. ([[Roberto Recchioni]])
*Rat-Man è certamente un fumetto comico. Si ride, tanto, a volte senza freni, a volte una risata a denti stretti. Ma non c'è solo quello. Sotto la risata, c'è la tragedia di ciascuno di noi: gettati in una vita che non capiamo [...], dotati di corpi desolatamente inadeguati alle nostre ambizioni, puntiamo al cielo, ma ci mancano le ali. Ma la grandezza di Deboroh La Roccia, vera identità di Rat-Man, quella che manca a molti di noi, sta nella sua dimensione titanica: non ha poteri, è sotto tutti i punti di vista un inetto, ma non si arrende mai, guidato dall'unico desiderio di essere un supereroe. Anche se le prende sempre, anche se la vita lo colpisce duro e sotto la cintola, lui continua a guardare in alto, a indossare la maschera con le orecchie da topo e tirarsi su, ancora una volta. ([[Licia Troisi]])
*''Rat-Man'' è uno stupendo contenitore che gli dà {{NDR|a [[Leo Ortolani]]}} la possibilità di raccontare qualsiasi cosa. Sai cosa mi ricorda? I libri di Jonathan Carroll, che dopo le prime tre pagine, passate a parlare di un bambino, salta fuori che è la reincarnazione del suo cane o altre cose stranianti che ti fanno capire che da quel momento può succedere davvero qualsiasi cosa. È un po' l'impressione che mi dà ''Rat-Man'': sono convinto di seguire un filo logico e invece non sto capendo niente. Ma lo capirò tra cinque pagine. ([[Stefano Bollani]])
 
===[[Sergio Algozzino]]===
*L'umorismo di Rat-Man, a volte raffinato quanto da osteria, non deve essere analizzato battuta per battuta, ma nel suo insieme, in cui il suo autore mostra continuamente una genialità che pare non essersi ancora esaurita. Prima o poi si esaurirà? Non importa saperlo. Rat-Man vive da tempo di vita propria, e Leo riesce a inserire questo o quel'elemento "diverso" proprio perché è un dannatissimo personaggio che funziona a meraviglia, in cui lui crede e con cui si diverte.
*Rat-Man è un fumetto popolare, commerciale, ed è una gemma. E mi rendo conto di non aver scritto nulla di nuovo.
*Rat-Man meriterebbe di più, dovrebbe finire su tutti i banchi di scuola e sui portacolori di migliaia di bambini.
*Rat-Man, tecnicamente, è un fumetto umoristico, a volte parodistico, nasce dalla presa in giro di alcuni cliché tipici del fumetto di supereroi, ma vive di vita propria e tutte le citazioni che può mettere in campo Leo Ortolani non sono messe lì per tappare un buco narrativo, ma si adattano alla storia in maniera assolutamente naturale.
 
===[[Leo Ortolani]]===
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*Se volete sapere da dove vengono le battute di Rat-Man, guardatevi il film ''[[The Blues Brothers]]''. Non [[Blues Brothers - Il mito continua|il sequel]], che lì il regista si è bevuto il cervello. Il primo, mitico film. Capirete tante cose sul mio modo di fare umorismo.
 
===[[SergioLicia AlgozzinoTroisi]]===
*È stata un'avventura meravigliosa, che spero in altre forme continui. È stato un compagno per tutti quanti questi anni, m'ha regalato un sacco di cose, sia risate, ma non soltanto quelle, anche tantissime riflessioni, insomma è stata una cosa veramente bella. Un compagno di viaggio, anche perché, insomma, ho cominciato a leggerlo che era più o meno il 2000, quindi per me sono 17 anni e comunque non sono pochi.
*L'umorismo di Rat-Man, a volte raffinato quanto da osteria, non deve essere analizzato battuta per battuta, ma nel suo insieme, in cui il suo autore mostra continuamente una genialità che pare non essersi ancora esaurita. Prima o poi si esaurirà? Non importa saperlo. Rat-Man vive da tempo di vita propria, e Leo riesce a inserire questo o quel'elemento "diverso" proprio perché è un dannatissimo personaggio che funziona a meraviglia, in cui lui crede e con cui si diverte.
*Fu lì, in quella stanza, che avvenne il primo contatto. Non so come, tra tutti i fumetti ne presi uno con uno strano tipo in copertina, giallo e con le orecchie da topo. Era Rat-Man. Credo fosse il primo numero, e fu letteralmente amore a prima vista. Mi colpì subito l'umorismo immediato e corrosivo, che mi fece sghignazzare da sola nella della stanza. Non sapevo che sarebbe stata solo la prima di molte risate in solitaria: a casa, in metro, in viaggio, ogni volta che leggevo un numero. ([[Licia Troisi]])
*Rat-Man è un fumetto popolare, commerciale, ed è una gemma. E mi rendo conto di non aver scritto nulla di nuovo.
*L'altro giorno scrivevo un pezzo proprio su ''Rat-Man'' e dicevo che è anche difficile dire tutti quanti i temi che sono stati affrontati. Cioè, io c'ho ritrovato anche la mia vita in tantissime cose, in tante tavole, in tante cose che gli accadono, e anche il finale in qualche modo risuona anche con quella che è la mia esperienza di vita.
*Rat-Man meriterebbe di più, dovrebbe finire su tutti i banchi di scuola e sui portacolori di migliaia di bambini.
*Rat-Man è certamente un fumetto comico. Si ride, tanto, a volte senza freni, a volte una risata a denti stretti. Ma non c'è solo quello. Sotto la risata, c'è la tragedia di ciascuno di noi: gettati in una vita che non capiamo [...], dotati di corpi desolatamente inadeguati alle nostre ambizioni, puntiamo al cielo, ma ci mancano le ali. Ma la grandezza di Deboroh La Roccia, vera identità di Rat-Man, quella che manca a molti di noi, sta nella sua dimensione titanica: non ha poteri, è sotto tutti i punti di vista un inetto, ma non si arrende mai, guidato dall'unico desiderio di essere un supereroe. Anche se le prende sempre, anche se la vita lo colpisce duro e sotto la cintola, lui continua a guardare in alto, a indossare la maschera con le orecchie da topo e tirarsi su, ancora una volta. ([[Licia Troisi]])
*Rat-Man, tecnicamente, è un fumetto umoristico, a volte parodistico, nasce dalla presa in giro di alcuni cliché tipici del fumetto di supereroi, ma vive di vita propria e tutte le citazioni che può mettere in campo Leo Ortolani non sono messe lì per tappare un buco narrativo, ma si adattano alla storia in maniera assolutamente naturale.
 
==Note==