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Citazione sul Ghana e sui ghanesi.

Bandiera del Ghana

Kwame Nkrumah

Kwame Nkrumah
  • Abbiamo della vaste savane nel nord, ideali per la coltivazione di cotone con l'irrigazione appropriata. Malgrado ciò, per tanti anni, abbiamo speso milioni di sterline importando tessuti con motivi riccamente elaborati dall'estero.
  • Dipendo dai milioni di abitanti del paese, sia dai capi che dal popolo, perché mi aiutino a rifoggiare il destino di questo paese. Siamo pronti a sollevarlo e a trasformarlo in una nazione che sarà rispettata da ogni paese del mondo. (Discorso durante la cerimonia d'indipendenza del Ghana, 6 marzo 1957)
  • Durante la lotta per l'indipendenza avevamo enfatizzato il bisogno dell'unità nazionale per ottenere la libertà, e per le enormi responsabilità dell'indipendenza che sarebbero seguite. Esse esigono uno sforzo supremo da parte d'ogni cittadino. Come poteva il nostro popolo fare la sua parte con zelo e dedizione quando gli veniva inculcato incessantemente che il suo governo era privo di scrupoli, incompetente e corrotto; che i suoi leader erano venali e assetati di potere, e che lo sforzo nazionale fu invocato non per la gloria più grande del Ghana ma per la gloria personale di Kwame Nkrumah? Questa non era libertà d'espressione. Era irresponsabile abuso, che, se lasciato continuare incontrollato, avrebbe minato il nostro stato, la nostra indipendenza e la fiducia che il popolo aveva in se stesso e nelle sue capacità.
  • Eravamo addestrati a essere delle copie inferiori degli inglesi, caricature da deridere con tutte le nostre pretese di distinzione borghese, i nostri errori grammaticali e valori distorti tradendoci in ogni occasione. Non eravamo né carne né pesce. Ci fu negata la conoscenza del nostro passato africano e ci fu detto che non avevamo un presente. Che futuro ci poteva essere per noi? Ci veniva insegnato a considerare barbariche e primitive la nostra cultura e le nostre tradizioni. I nostri libri di testo erano libri di testo inglesi che ci raccontavano della storia inglese, della geografia inglese, dei modi di vivere inglesi, dei costumi inglesi, delle idee inglesi e del clima inglese. Molti di questi manuali non erano stati modificati dal 1895. Tutto questo deve essere cambiato. È un impresa stupenda.
  • Finalmente, la battaglia è finita! E così il Ghana, il vostro paese benamato, è libero per sempre. (Discorso durante la cerimonia d'indipendenza del Ghana, 6 marzo 1957)
  • Il Ghana era il centro di tutti gli sguardi, sia di quelli amichevoli che degli ostili. La stampa del mondo era rappresentata nella nostra capitale, e ciò che perdeva veniva colmato dall'opposizione con le sue proprie spiegazioni. Nessuna occasione, nessun evento era troppo insignificante da sfruttare per gettare discredito sia sul Ghana che sul governo di fronte al mondo e per sminuire l'alto prestigio che la nostra lotta e il conseguimento della libertà aveva guadagnato al Ghana. Raramente, certo, un'opposizione è stata tanto attiva nel sacrificare gli interessi del suo paese per servire i suoi propri scopi di disgregazione dell'essenziale unità nazionale.
  • In Ghana disponiamo di riserve di bauxite calcolate a circa duecento milioni di tonnellate. Ho accennato solo a una manciata delle nostre risorse naturali; molti altri dati, ugualmente impressionanti, potrebbero essere forniti.
  • In un paese appena uscito dal governo coloniale, ci sono molti mali cui porre rimedio, molti problemi da risolvere. Avremo bisogno di tempo, di denaro e di conoscenze specifiche per affrontarli. La fine dell'amministrazione coloniale in Ghana ci ha lasciati, inoltre, con un livello basso d'istruzione fra la maggior parte del nostro popolo, e nessun sistema d'istruzione universale. Un tale pubblico è facile preda per politici privi di scrupoli. È ricettivo agli appelli demagogici e prontamente sfruttabile dall'eloquenza che eccita le emozioni invece della ragione. In queste condizioni non fu difficile per l'opposizione scoprire terreni (motivi) di malcontento su cui piantare e innaffiare i semi del risentimento e dell'amarezza.
  • Questo regno, il cui centro era situato a circa 200 miglia a nord dello spartiacque tra i fiumi Senegal e Niger, fu uno dei regni africani occidentali più antichi. Sebbene il Ghana fosse seriamente indebolito dall'invasione almoravide nel dodicesimo secolo, le sue tradizioni di governo e il suo impero non morirono.
  • Sotto il giogo coloniale, gli interessi monopolistici stranieri avevano organizzato la nostra intera economia a proprio vantaggio. In un paese la cui produzione di cacao era la più grande del modo, non c'era neppure una sola fabbrica di cioccolato. Mentre noi produciamo le materie prime per fare il sapone e i grassi commestibili, prodotti della palma, la fabbricazione di questi prodotti veniva scoraggiata. Un'azienda britannica proprietaria di piantagioni di limetta, come fa nelle Indie Occidentali, estrae il succo dal frutto per poi inviarlo in massa al Regno Unito ed esportarlo a noi, imbottigliato, per vendercelo al dettaglio nei negozi ad un prezzo alto. Sebbene avessimo le materie prime necessarie per la loro fabbricazione, ogni bottiglia usata in questo paese veniva importata. Questi fatti hanno in sé una sorta di pazzia nello stile di Alice nel paese delle meraviglie che molti troveranno difficile da accettare. Sono però impliciti nell'intera nozione e politica del colonialismo. L'iniziativa locale fu rapidamente soffocata dove era probabile che potesse minacciare gli interessi della potenza coloniale.

Samia Nkrumah

  • Il Ghana da 100 anni esporta oro, cacao, legname, minerali. Dal 2010 anche petrolio. Ma importiamo praticamente tutto ciò che consumiamo. Con costi enormi per la nostra economia e la vita quotidiana.
  • Il Ghana è sempre stato ricco. L'Africa, in generale, lo è.
  • La nascita del Ghana diede il via a un processo incredibile: tutti i Paesi che si affrancarono dal colonialismo lo fecero sulla spinta della liberazione ghanese e il governo di Nkrumah fornì loro appoggio logistico e politico.
  • Nella nostra cultura c'è un simbolo molto importante: il Sankofa, tipico dell'etnia Akan. Viene raffigurato come un uccello con il becco rivolto all'indietro, a raccogliere i pezzi buoni rimasti, per poi poter andare avanti. Ecco: dobbiamo comprendere cosa non abbiamo concluso nel passato, e partire da lì per costruire il futuro.
  • [...] noi dobbiamo essere orgogliosi di chi siamo, del nostro cibo, delle nostre tradizioni. E dovremo essere capaci creare la nostra propria economia, senza più attendere soltanto gli aiuti dell' occidente.
  • Voglio conoscere e capire il mio Paese, innanzitutto. E iniziare dalle mie origini mi aiuterà.
  • Un Ghana forte fa bene al mondo.

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