Colonialismo: differenze tra le versioni

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*La geografia della fame è una leggenda: è legata solo alla passività, all'inerzia creata dal colonialismo nelle popolazioni autoctone. Faceva comodo al colonialismo incoraggiare la fatalità, la rassegnazione. [...] Esiste una condizione coloniale quando manca un minimo d'infrastruttura industriale per la trasformazione delle materie prime. Esiste una condizione coloniale quando il giuoco della domanda e dell'offerta per una materia prima vitale è alterato da una potenza egemonica: anche privata, di monopolio o di oligopolio? Nel settore del petrolio questa potenza egemonica oligopolistica è il cartello. Io lotto contro il cartello non solo perché è oligopolistico ma perché è [[Thomas Robert Malthus|maltusiano]] e maltusiano ai danni dei paesi produttori come ai danni dei paesi consumatori. ([[Enrico Mattei]])
 
===[[Kwame Nkrumah]]===
[[File:Kwame Nkrumah 1961-03-08.jpg|thumb|[[Kwame Nkrumah]]]]
*Eravamo addestrati a essere delle copie inferiori degli inglesi, caricature da deridere con tutte le nostre pretese di distinzione borghese, i nostri errori grammaticali e valori distorti tradendoci in ogni occasione. Non eravamo né carne né pesce. Ci fu negata la conoscenza del nostro passato africano e ci fu detto che non avevamo un presente. Che futuro ci poteva essere per noi? Ci veniva insegnato a considerare barbariche e primitive la nostra cultura e le nostre tradizioni. I nostri libri di testo erano libri di testo inglesi che ci raccontavano della storia inglese, della geografia inglese, dei modi di vivere inglesi, dei costumi inglesi, delle idee inglesi e del clima inglese. Molti di questi manuali non erano stati modificati dal 1895. Tutto questo deve essere cambiato. È un impresa stupenda.
*Gli effetti sociali del colonialismo sono più insidiosi di quelli politici ed economici. Questo perché si radicano profondamente nelle menti del popolo e perciò ci vuole più tempo per sradicarli. Gli europei ci relegarono nella condizione di subalterni in ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Tanti del nostro popolo arrivarono al punto di accettare l'idea che eravamo un popolo inferiore. Fu solo quando la validità di quel concetto fu messa in questione che cominciarono i primi fermenti di rivolta e l'intera struttura del regime coloniale fu posta sotto attacco. Una volta, cartelli come GLI AFRICANI NON SONO AMMESSI o SOLO PER EUROPEI si potevano vedere in praticamente ogni parte d'Africa. Ora stanno scomparendo rapidamente, sebbene si vedano ancora ben visibili nella Repubblica del Sudafrica e nella Rhodesia Meridionale. Posso ben immaginare come reagirebbe un inglese se incappasse in cartelli che proclamano NON SONO AMMESSI I BRITANNICI in qualsiasi parte d'Europa o in anche uno solo stato dei nuovi Stati africani indipendenti. Gli africani però dovevano sopportare illimitatamente tale trattamento nella loro terra di nascita.
*I giorni del colonialismo in Africa sono contati, malgrado i rinforzi militari che il Portogallo ha frettolosamente inviato all'Angola, e le macchinazioni imperialiste e della [[Guerra Fredda]] nel Congo; nonostante le recenti repressioni dei movimenti nazionalisti in Rhodesia, l'estenuante imposizione dell'[[apartheid]] in Sudafrica, e le forsennate manovre del neocolonialismo in Africa. Prima o poi, ed io penso che sarà molto più presto di quanto il mondo si aspetti, tutti questi frenetici sforzi per salvare l'imperialismo in Africa saranno spazzati via nelle macerie della storia.
*Il colonialismo e i suoi atteggiamenti sono duri a morire, come l'attitudine allo schiavismo, la cui eredità domina tuttora nei comportamenti in certe parti dell'emisfero occidentale.
*La sete insaziabile di istruzione fra i bambini come fra gli adulti ricevé scarso incoraggiamento da parte delle potenze coloniali, e una delle peggiori eredità del colonialismo è stata l'assenza d'un corpo di tecnici e amministratori africani preparati.
*Le ragioni che indussero le nazioni europee a cercare colonie sono state spiegate, con diversa enfasi, da molti storici. La maggior parte sembra concordare sul fatto che le potenze coloniali erano guidate innanzitutto da considerazioni economiche, politiche e militari, probabilmente in quest'ordine. Anche se alcune single persone possono essere venute in Africa per motivi puramente altruisti, le idee generali della 'missione civilizzatrice' europea e del 'fardello dell'uomo bianco' sono state ampiamente abbandonate, anche dagli imperialisti più fanatici.
*Non conosco alcun caso in cui l'autogoverno sia stato offerto a un popolo coloniale e oppresso su un piatto d'argento.
*Quale incentivo aveva l'operaio africano sotto il dominio coloniale dal momento che i suoi sforzi servivano solo ad arricchire i non-africani?
*Sotto il giogo coloniale, gli interessi monopolistici stranieri avevano organizzato la nostra intera economia a proprio vantaggio.
*Sta diventando assiomatico che le potenze coloniali non rinunciano volontariamente al controllo politico di qualsiasi territorio. Prima di partire, fanno sforzi sovrumani per creare divisioni e rivalità che sperano di poter sfruttare quando se ne sono andati. L'India, con la sua divisione in due parti, lasciando la sua triste eredità di comunalismo e faide religiose, è il più lampante esempio. Ma gli scismi in Birmania, Ceylon, i Camerun, Vietnam, lo sgretolamento delle due federazioni nell'[[w:Africa Occidentale Francese|Africa Occidentale Francese]] e l'[[w:Africa equatoriale francese|Africa equatoriale francese]] in stati separati della comunità francese, rappresentano tutti un'eloquente testimonianza di questa vasta politica di «[[w:Dividi e domina|dividi e domina]]». Lo è anche la divisione federale della Nigeria in tre regioni, dove l'amministrazione britannica aveva in precedenza meticolosamente eretto una forma di governo unitario da una conglomerazione vasta di popoli diversi. È difficile capire i metodi delle potenze coloniale se considerati superficialmente. Non lasciano l'Africa in pace anche quando sanno benissimo che si stanno arrampicando sugli specchi nei loro tentativi di impedire la liquidazione totale e definitiva del sistema coloniale. Agiscono come se avessero ancora il diritto di ingerirsi negli affari interni degli stati appena emersi. Presumono perfino di imporre quali dei nostri atti siano giusti e quali sbagliati. Se scrutate attentamente, queste manovre si possono considerare parte della strategia di «dividi e domina» esercitata da lontano.
*Votato come sono alla totale distruzione del colonialismo in tutte le sue sfumature, non sostengo alcun governo coloniale di qualunque tipo. I britannici, i francesi, i portoghesi, i belgi, gli spagnoli, i tedeschi e gli italiani hanno tutti, a un certo punto, governato parti dell'Africa o continuano a farlo. I loro metodi potrebbero essere stati differenti, ma i loro scopi erano uguali: arricchirsi a spese delle loro colonie.
==Voci correlate==
*[[Impero]]