Roger Peyrefitte: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Il Santo Padre e gli stermini nei campi tedeschi
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*L'eternità di Roma non comportava forse la persistenza del paganesimo negli spiriti e nei costumi? Qui, inginocchiati sul pavimento delle basiliche, si guardavano con piacere le gambe della fanciulla che sta davanti. Non ci si inginocchia per questo, ma non ci si priva di questo piacere perché si è inginocchiati. Gli sguardi più arditi parevano giustificati dal nome stesso di ciò che li attirava: il cameriere cinico, mostrando all'abate i ragazzi della scuola che si voltavano indietro a guardare le donne, gli aveva detto che quello che guardavano, a Roma si chiamava il «boccone da cardinale». La vita e la religione stavano gomito a gomito. La messa e l'amore si alternavano senza difficoltà. Il cameriere cinico gli aveva insegnato anche questa massima: ''la mattina una messetta, la sera una donnetta''. (p. 151)
 
*{{NDR|L'abate}} «Ma non è stato rimproverato al Santo Padre di non aver condannato gli stermini che avvenivano nei campi nazisti durante la guerra?»<br>«Non voleva correre il rischio di far perseguitare ancora di più i cattolici tedeschi, ma, appena finita la guerra ha stigmatizzato in concistoro 'il diabolico nazional-socialismo, che aveva fatto morire...'»<br>«Dieci milioni di uomini», disse l'abate.<br>«No, 'duemila preti polacchi e quattrocento preti tedeschi'.»<br>«È una bella statistica», disse l'abate.<br>«È esatta. Le statistiche della Santa Sede sono sempre esatte, come le sue informazioni. [...]» (p. 202)
 
==''Dal Vesuvio all'Etna''==