Mario Melloni: differenze tra le versioni

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*Fortebraccio è l'archetipo dei giornalisti italiani smodati e faziosi, fonti che traboccano e non cisterne che contengono, una sola energia con mille biforcazioni. Non è infatti vero che Fortebraccio non abbia eredi. Come non c'è pittore che usando il giallo non sia, quasi sempre inconsapevolmente, allievo – e spesso cattivo allievo – di Van Gogh, così nel giornalismo italiano non ci son faziosi che non siano allievi, discendenti, figli o nipoti di Fortebraccio. E voglio dire che sono fortebracciani, sia pure falliti, anche i molti faziosi senza talento. E nel giornalismo italiano c'è – temo – più faziosità che talento. ([[Francesco Merlo]])
*Ieri Fortebraccio, dalle colonne dell'«[[Unità]]», ha invocato per noi, previa qualche iniezione, il ricovero immediato, e a titolo definitivo, in manicomio. La cosa non ci stupisce: sappiamo benissimo che di manicomi e di iniezioni nessuno s'intende più dei comunisti: chi c'è passato giura che ci hanno fatto una mano da maestri. Ci stupisce però che Fortebraccio lo abbia implicitamente – e un po' anzitempo – riconosciuto. Forse gli è scappata. Alla sua età, succede. ([[Indro Montanelli]])
*''Qui /| riposa /| Mario Melloni /| inquieto /| transfugo /| di sé stesso /| momentaneamente /| scomparso /| a sinistra /| in cerca /| di una croce /| su cui /| inchiodarsi.'' ([[Indro Montanelli]], ''Ricordi sott'odio'')
 
==Note==