Jean Racine: differenze tra le versioni

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*Dà soddisfazione pensare che il primo scrittore della letteratura francese non è un moralista, né uno scienziato, né un generale, né un re, ma un uomo di lettere. ([[Jean Giraudoux]])
*Forse gli uomini di oggi non vibrano più per un Tito che rinuncia all'impero per la donna amata, ma soltanto per il gaudente che rinuncia all'impero per una consorte di terza mano. <br/> Io sto con Racine; la nostra epoca si conservi le sue rivistine a fumetti, che vendono tanti milioni di esemplari da regalare villini a tutti i redattori. Tra i romanzieri unanimisti e ''Grand Hotel'', preferisco semmai ''Grand hotel''. Ma resto con Racine. Se siamo di fronte, veramente, a un nuovo Medioevo, non c'è da sgomentarsi troppo. Ogni Medioevo termina. E Racine resterà. ([[Henry Furst]])
*La moda di amare Racine passerà come quella del [[caffè]]. (attribuita da [[Discussione:Voltaire|Voltaire]] a M.me de Sévigné, cioè alla scrittrice francese Marie de Rabutin-Chantal, marchesa di Sévigné)
*Quasi nello stesso [[tempo]] perdemmo il celebre Racine, tanto conosciuto per le sue belle opere teatrali. Nessuno aveva intelligenza più profonda e più aperta, né più piacevolmente volta: niente del [[poeta]] nel suo commercio, ma tutto dell'[[Onestà|onesto]] [[uomo]], dell'uomo modesto, e verso la fine della sua esistenza, dell'uomo dabbene. ([[Louis de Rouvroy de Saint-Simon]])
*{{maiuscoletto|Racine}}. Come hanno potuto i francesi anche solo avvicinare al grosso [[Pierre Corneille|Corneille]] questo sottile usignolo che ha empito di accenti penetranti tutte le notti dell'insonnia? Oh, Racine! Tenero e crudele Racine! Pensare che hai taciuto, come una qualunque [[Louise de La Vallière|La Valliére]], per aver perdute le grazie di un re decorativo e bastone! ([[Umberto Saba]])