Jung Chang: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Guardie Rosse, Mao, atti di violenza
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==Citazioni di Jung Chang==
Nelle adunate di denuncia, il pezzo forte del regime maoista, veniva praticato il [[cannibalismo]]. Le vittime venivano macellate e alcune parti scelte dei loro corpi, il cuore, il fegato e talvolta il pene asportate, spesso prima che i poveretti fossero morti, cucinate sul posto e mangiate in quelli che all'epoca erano chiamati "banchetti di carne umana".<ref>Da ''Mao la storia sconosciuta'' Longanesi, Milano, 2006; citato in Massimo Introvigne, ''Quando i comunisti mangiavano (per davvero) i bambini'', ''il Domenicale. Settimanale di cultura'', anno 5, n. 38, 23 settembre 2006. (articoloArticolo riportato in ''[http://www.cesnur.org/2006/mi_09_23.htm Cesnur.org]'').</ref>
 
==''Cigni selvatici''==
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===Citazioni===
*[...] il 18 agosto {{NDR|1966}} si tenne sulla piazza Tianmen, al centro di Pechino, una manifestazione di proporzioni gigantesche, alla quale partecipò oltre un milione di giovani. Per la prima volta Lin Biao<ref>CiatoCitato a volte come Lin Piao. {{cfr}} [[w:Lin Biao|voce su Wikipedia]]</ref> apparve in pubblico come vice di [[Mao Tse-tung|Mao]] e suo portavoce: tenne un discorso invitando le [[Guardie Rosse (Rivoluzione culturale)|Guardie Rosse]] a uscire dalle scuole e a «distruggere i quattro vecchi», che erano poi «le vecchie idee, la vecchia cultura, le vecchie tradizioni e le vecchie abitudini».<br>Seguendo quell'oscuro invito, in tutta la Cina le Guardie Rosse scesero in strada, dando sfogo al vandalismo, all'ignoranza e al fanatismo. Saccheggiarono le case, fracassarono oggetti di antiquariato, strapparono dipinti e saggi di calligrafia. Furono accesi dei falò per bruciare i libri e nel giro di pochissimo tempo quasi tutti i tesori delle collezioni private furono distrutti. Molti scrittori e artisti si suicidarono dopo essere stati percossi, umiliati e costretti ad assistere al rogo delle proprie opere. (16. «Volare in cielo e perforare la terra». Le Guardie Rosse di Mao (giugno-agosto 1966), p. 363)
 
*A dire il vero, solo una piccola parte delle Guardie Rosse fu coinvolta in atti di crudeltà o di violenza: molti non vi presero parte, perché l'organizzazione era molto aperta e in generale non obbligava i suoi membri a compiere atti di crudeltà. Di fatto, Mao non ordinò mai alle Guardie Rosse di uccidere, e le sue direttive per quanto riguarda la violenza erano contraddittorie. Si poteva essere fedeli a Mao e avere la coscienza a posto anche senza aver commesso nessuna violenza. Quindi coloro che scelsero di agire in quel modo non potevano semplicemente attribuirne la colpa a Mao. (16. «Volare in cielo e perforare la terra». Le Guardie Rosse di Mao (giugno-agosto 1966), p. 366)
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==Bibliografia==
*Jung Chang, ''Cigni selvatici. <{{small>|Tre figlie della Cina</small>}}'' (''Wild Swans''), traduzione di Lidia Perria, TEA, Milano, 2002.
 
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