Paolo Pavolini: differenze tra le versioni

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===[[Incipit]]===
Il 3 novembre 1942, alle una del pomeriggio, l'[[Italia]] intera ascoltava alla radio, come sempre, il bollettino di guerra, l'891° della serie. O seduta davanti al suo magro pasto, o in piedi e sull'attenti nei locali pubblici, come imponeva il vertice del regime. Dal 24 ottobre c'era una battaglia in corso, aspra e incerta, sul fronte egiziano a nord di El Qattara, 80 chilometri prima del [[Il Cairo|Cairo]], cui la storia ha dato il nome di [[El Alamein]].
 
===Citazioni===
*[[Lev Nikolaevič Tolstoj|Leone Tolstoj]] ripeteva spesso che per conoscere davvero un paese bisognava visitarne le prigioni: noi sosteniamo invece che è sufficiente (e più agevole) scorrerne i [[Giornale|quotidiani]]. (p. 11)
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*[[Giovanni Giolitti|Giolitti]] amministrò il flusso delle rimesse migratore con un criterio tuttora sub judice: per [[Gaetano Salvemini]], veemente accusatore del "ministro della malavita", ingrassò cinicamente il Nord a spese del Mezzogiorno, rendendo cronica e insolubile la "[[questione meridionale]]". (p. 21)
*La perdita di ogni [[libertà]], la soppressione delle Camere e delle giunte comunali e provinciali elettive, codificò per tutto il ventennio [[Fascismo|fascista]] un iniquo rapporto di classe. (p. 22)
*La parabola [[Fascismo|fascista]] toccò il suo zenit con la [[guerra d'Etiopia|conquista dell'[[Etiopia]]: l'unico istante, durante il Ventennio Nero, in cui l'[[Italia]] borghese e l'Italia sottoproletaria si affratellarono su quella povera preda. (p. 25)
*Il maresciallo [[Pietro Badoglio]], personaggio principe di ogni fase della nostra rievocazione: "una figura enigmatica di generale" scrive di lui [[Franco Bandini]] "che ricompare di continuo nella storia patria, così stranamente connesso, sempre, con le disgrazie del paese". (p. 34)
*[[Pietro Badoglio|Badoglio]] guidava il XXVII corpo d'armata nell'esercito di [[Luigi Cadorna|Cadorna]]: unico comandante della storia, secondo lo stratega [[Hans von Seeckt|von Seekt]] "che vinse undici battaglie di seguito restando sempre nelle medesime posizioni". (p. 35)