Alberto Ronchey: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni: wlink, nota esplicativa
→‎Citazioni: Willy Brandt, corr. qualche typo
Riga 20:
*Nel Sud del mondo, l'[[Sovrappopolazione|aumento della popolazione]] ha un ritmo esplosivo. Nel Nord del mondo il ritmo di sviluppo esplosivo appartiene alla produzione. Il divario fra civiltà industriali e preindustriali si accresce vertiginosamente: questo è il fatto principale, comunemente accettato per sicuro, che oggi sconvolge ogni rapporto fra ''l'input'' dei dati socio-economici e ''l'output'' delle idee politiche. E mentre le distanze storiche aumentano, quelle geografiche si riducono a quantità trascurabili. (I - Ideologie, «idologie», p. 9)
 
*A grandi linee, l'ideologia di [[Jawaharlal Nehru|Nehru]] può essere definita un paziente, moderato illuminismo pratico, non alieno dal compromesso con le tradizioni storiche, lo spirito e la cultura induisti, ma ostile alle loro degenerazioni e insofferente della loro staticità. (III - Gandhismo e nehurismonehruismo, p. 38)
 
*[[Gamal Abd el-Nasser|Nasser]] credeva nella possibilità dello sviluppo tecnico ed economico dei popoli arabi unificati, credeva che la guida di tale unificazione dovesse spettare all'[[Egitto]], credeva in un socialismo che soprattutto fosse potere dello Stato e riflettesse in qualche misura i principi dell'[[Islam]] di [[Maometto]] e dei primi califfi, specialmente [[Abu Bakr]] e Omar<ref>ʿOmar (oʿUmar) ibn al-Khaṭṭāb, secondo califfo islamico dopo Abū Bakr. {{cfr}} [[w:ʿUmar ibn al-Khaṭṭāb|voce su Wikipedia]].</ref>. (IX. Politica e petrolio di Allah, p. 132)
Riga 26:
*[[Georgij Valentinovič Plechanov|Plechanov]], il fondatore della scuola [[Marxismo|marxista]] russa, già maestro di [[Lenin]], aveva avvertito che se i [[Bolscevismo|bolscevichi]] avessero preso il potere con la forza sarebbero stati costretti a praticare il despotismo, perché «non si saltano i gradini della storia». Aveva pronosticato a lungo che con un ''putsch'' armato sarebbe stato possibile creare solo un socialismo «da impero degli Incas». (XI. Marx sovietico, p. 169)
 
*Gli [[Stati Uniti d'America]] sono anzitutto la prima società super-nazionale. Il mondo è nei loro confini: Sassoni e Slavi, Latini e Africani, Baltici e Caucasici, con la carica di violenza e pregiudizi che è nella storia del mondo. [...] Non esistono altri esempi d'una simile esperienza umana. L'[[Unione Sovietica|URSS]] è super-nazionale come Stato, non come società. Ciascuno dei molti popoli sovietici ha un proprio territorio, mentre le genti degli Stati Uniti sono confuse, i loro gruppi nazionali formano al massimo piccole isole, grumi, quartieri etnici sparsi dovunque senza un ordine politico. (XIII. Il grattacielo di Babele (L'America «post-industriale»), p. 202)
 
*[[Zbigniew Brzezinski]], il giovane e celebre professore di scienze politiche alla Columbia University, giunge a conclusioni analoghe {{NDR|a quelle di [[John Kenneth Galbraith]]}} allorché osserva che l'America è oggi in uno stato di transizione fra {{sic|l'èra}} dell'industria convenzionale e un'età che egli definisce ''tecnetronica'': «In una società industriale, il modo di produzione passa dall'agricoltura all'industria sostituendo l'azione dell'uomo presso la macchina all'uso della forza umana e animale. Nella società tecnetronica, l'azione dell'uomo alle macchine è sostituita dall'automazione e dalla cibernetica... Nella società industriale, la guida passa dall'''élite'' rurale-aristocratica a quella urbana ‹plutocratica›... Nella società tecnetronica post-industriale, la preminenza del potere finanziario o della plutocrazia, è insidiata a causa d'una ''leadership'' politica sempre più influenzata da uomini che posseggono perizia e talento intellettuale di tipo nuovo. La conoscenza diviene uno strumento di potere.»<ref>Z. Brzezinski, ''America in the technetronic age'', «Encounter», gennaio 1968. {{NDR|N.d.A., p. 209}}</ref> (XIII. Il grattacielo di Babele (L'America «post-industriale»), pp. 208-209)
 
*Giunto alla guida della SPD dopo trentatré anni di traversie, {{NDR|Willy Brandt}} non è un «socialista di cattedra», al vecchio modo tedesco, né di «apparato». Campione d'una nuova ''élite'' empirica, è sordo a ogni eco dell'ideologia marxista, legato piuttosto dalle sue personali esperienze a quel riformismo scandinavo che è saturo di cultura anglosassone. (XV. L'Europa maggiore, p. 259)
 
*[[António de Oliveira Salazar|Antonio de Oliveira Salazar]] non volle considerarsi un dittatore; la parola gli era sgradita. (XVI. L'Europa minore arcaica, p. 276)