Alessandro D'Avenia: differenze tra le versioni

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==''Bianca come il latte, rossa come il sangue''==
 
=== [[Incipit]] ===
Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è [[bianco]]. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini. Passare una notte in bianco, andare in bianco, alzare bandiera bianca, lasciare il foglio bianco, avere un capello bianco... Anzi, il bianco non è neanche un colore. Non è niente, come il silenzio. Un niente senza parole e senza musica. In silenzio: in bianco. Non so rimanere in silenzio o da solo, che è lo stesso. Mi viene un dolore poco sopra la pancia o dentro la pancia, non l'ho mai capito, da costringermi a inforcare il mio bat-cinquantino, ormai a pezzi e senza freni (quando mi deciderò a farlo riparare??), e girare a caso fissando negli occhi le ragazze che incontro per sapere che non sono solo. Se qualcuna mi guarda io esisto.<br/>Ma perché sono così? Perdo il controllo. Non so stare solo. Ho bisogno di... manco io so di cosa. Che rabbia! Ho un iPod in compenso. Eh sì, perché quando esci e sai che ti aspetta una giornata al sapore di asfalto polveroso a scuola e poi un tunnel di noia tra compiti, genitori e cane e poi di nuovo, fino a che morte non vi separi, solo la colonna sonora giusta può salvarti. Ti sbatti due auricolari nelle orecchie ed entri in un'altra dimensione. Entri nell'emozione del colore giusto.
 
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*Come può mancarci chi non abbiamo mai avuto? Cosa ci manca veramente: l'altro o una parte di noi stessi? O abbiamo bisogno di qualcuno che ci regali quella parte di noi stessi che ci manca? Sono cose che nessuno sa.
*Se parti dalla consapevolezza che la meta è un capolinea, tutto il resto diventa spietatamente chiaro. Non vale la pena affannarsi, la natura va avanti benissimo senza di te, di te se ne fotte. Con la ferrea legge del più forte e quella cinica dell'autoconservazione, inesorabili, il destino di tutto e tutti si compie. L'unica libertà concessa è resistere con dignità fino al capolinea, giocando come il gatto con il topo, consapevoli però di essere il topo, non il gatto e di non avere scampo. cercare di divertirsi almeno. e poi scendere, soddisfatti. Almeno un poco. Capolinea.
 
==''L'arte di essere fragili''==
*Leopardi ebbe presa sulla realtà come pochi altri, perché i suoi erano sensi finissimi, da ”predatore di felicità” e a guidarlo era una passione assoluta. La custodiva dentro di sé e la alimentò con la sua fragilissima esistenza nei quasi trentanove anni in cui soggiornò sulla Terra.
*(Leopardi) fu un cacciatore di bellezza, intesa come pienezza che si mostra nelle cose di tutti i giorni a chi sa coglierne gli indizi, e cercò di darle spazio con le sue parole, per rendere feconda e felice una vita costellata di imperfezioni.
*Raccontaci come si lotta per essere felici, quando tutto il mondo resiste e la corrente è contraria, perché anche noi possiamo trovare la tua chiarezza e la tua forza. Insegnaci il segreto di un cielo stellato, trecentosessantacinque giorni all’anno, di una vita che si aggrappa al futuro.
 
==Note==