Erika e Klaus Mann: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su [[Genova]]}} Questa mistica impronta di città di affari imponente e animata deriva forse anche dal fatto di sapere quanto sia carica di storia; piena di fantasmi e di avventure del passato. (p. 124)
*Si passeggia al ''[[Cimitero monumentale di Staglieno|Camposanto]]'', uno dei più notevoli cimiteri del mondo [...] (p. 125)
*Nelle città italiane, ci sembra, è spesso l'uomo giovane che predomina; tra i diciotto e i trenta, senza cappotto, con scarpe tirate a lucido, cappello di feltro o di paglia inclinato sulla testa, mani in tasca, sigaretta tra le labbra, seduto ai caffè, sulle ampie piazze, in piedi sulle scalinate degli edifici pubblici. Così anche a [[Genova]]. Essi discutono a gruppi, ridono, litigano; sembra siano soli. La signora, il signore anziano, persino il ragazzo, si fanno da parte. La città sembra appartenere al giovane, è lui che decide sul suo futuro. Questo ha qualcosa di rinfrancante e allo stesso tempo inquietante. Poiché questi giovani hanno molto raramente l'aria cattiva, eppure mai troppo pacifica. (pp. 126-127)
*Si comincia da ''[[Nervi (Genova)|Nervi]]'', circondata da un parco rigoglioso. Nel parco sono situate le relative ville, ampie e costose. Nervi è frequentata volentieri da gente raffinata, a causa del suo clima vistosamente mite – in realtà pare sia il più mite della costa. I tedeschi vengono qui a frotte; ultimamente però la frequentano di preferenza anche signori dell'alta società italiana. Nervi deve il suo clima dolce innanzitutto al [[Monte Fasce]] che sta lì apposta per tener lontani i venti del nord. Pare che persone intraprendenti lo scalino anche, noi non lo abbiamo mai fatto; si dice che la vista da lì sia stupenda. [...] {{NDR|Nervi}} È da consigliare più a gente anziana che ai giovani; più per quelli che cercano comodità che per gli altri, per i quali gli agi non sono proprio il più prezioso bene della vita. (pp. 129-130)