Pagina bianca: differenze tra le versioni

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*Foglio bianco: un attimo di terrore mentre sospendo sul tasto dell'Olivetti il mio perplesso polpastrello di Damocle. ([[Gesualdo Bufalino]])
*Il bianco della pagina. Il luogo dove ho sempre voluto abitare, fra le vignette, dove tutto è possibile, prima della vignetta successiva. [...] La pagina bianca ha dentro di sé tutto. È per questo che si prova timore, di fronte a essa. Perché se ogni segno è gravido del successivo, ogni percorso che deciderai di intraprendere ne genererà altri e questi, a loro volta, altri, fino a che in breve le possibilità saranno infinite e i timorosi si perderanno in quell'immensità di scelte, incapaci di procedere, rassicurati da tratti conosciuti e sperimentati, su cui potranno consolarsi, fingendo di non avere potuto fare altro che chinare la testa e ripercorrere sentieri familiari. Ma questo è quello che io non farò. Ecco, una piccola certezza da regalarvi in fondo ce l'ho. Che il bianco o lo si affronta davvero, o nemmeno vale la pena di partire. ([[Leo Ortolani]])
*Il foglio bianco è una bella materia piena di luce lunare, una materia nobile come l'argento, degna di essere lavorata. ([[Ramón Gómez de la Serna]])
*''Io sono andato a posto ricordo il foglio bianco, | bianco come un vuoto per vent'anni nel cervello | e poi ho pianto non so per quanto ho pianto, | su quel foglio bianco io non so per quanto ho pianto.'' ([[Tricarico (cantante)|Tricarico]])
*Potete avvicinarvi all'atto dello scrivere con nervosismo, eccitazione, speranza, o anche disperazione, la sensazione cioè che non riuscirete mai a mettere sulla pagina quello che avete nella mente e nel cuore. Potete avvicinarvi a quell'atto con i pugni chiusi e gli occhi stretti, pronti a menare e a prendere nota dei nomi. Potete mettervici perché volete farvi sposare da una certa ragazza o perché volete cambiare il mondo. Mettetevici in qualsiasi modo, ma non alla leggera. Lasciatemelo ripetere: ''non dovete affrontare alla leggera la pagina bianca''. <br/>Non vi chiedo di affrontarla con timore riverenziale o senza dubbi; non vi chiedo di essere politicamente corretti o accantonare il vostro senso dell'umorismo (pregate Iddio di averne uno). Questa non è una gara di popolarità, non sono i giochi olimpici della morale, non siamo in chiesa. Ma si tratta di ''scrivere'', dannazione, non lavare la macchina o mettersi l'eyeliner. Se sapete prenderlo sul serio, abbiamo da fare insieme. Se non potete o volete, è ora che chiudiate il libro e vi dedichiate a qualcos'altro. ([[Stephen King]], ''[[On Writing: Autobiografia di un mestiere]]'')