Palazzi dei Rolli: differenze tra le versioni

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*"La superba", "la città dai bei palazzi", sono da secoli gli appellativi di Genova. Certo essa è piena di palazzi, e questi dentro sono sontuosi ma esternamente molto malandati e senza pretese di grandiosità architettonica. "Genova la superba" sarebbe un titolo indovinato se si riferisse alle donne.<br>Di palazzi ne abbiamo visitati parecchi: immense moli dagli spessi muri, con grandi scalinate di pietra, pavimenti tassellati di marmo (talvolta lavori a mosaico, di disegno complicato, ornati di cristalli di rocca o di piccoli frammenti di marmo fissati col cemento) e grandiosi saloni con alle pareti dipinti di Rubens, Guido Reni, Tiziano, Paolo Veronese, ecc., e ritratti dei capostipiti della famiglia in elmi piumati e splendide armature, e di patrizie in stupefacenti vestiti di secoli fa. ([[Mark Twain]])
*Né tutti i palazzi {{NDR|di Genova}} si allineano su buie stradine; i più belli e i più impressionanti formano una splendida sequenza lungo entrambi i lati di due strade molto ben tenute, su cui si aprono, accanto ai grandi portoni d'ingresso, diverse rimesse per tiri a quattro. Molti di questi sono aperti e svelano all'interno imponenti scalee di marmo con balaustre in forma di leoni accucciati e cortili pomposi circondati da muri di un tenero giallo solare. ([[Henry James]])
*Nonostante siano perlopiù in decadenza, i palazzi degli antichi dominatori di Genova, i nobili, sono ancora molto belli e pomposamente adorni. Quasi tutti sorgono sulle due strade più larghe, dette Strada Nuova e Balbi. ([[Heinrich Heine]])
*Passeggiato per la [[Via Garibaldi (Genova)|Strada Nuova]]. I palazzi son meno belli di quelli di Roma, Firenze, e Venezia. Una caratteristica sono i dipinti di architetture invece che della realtà. Ogni sorta di elaborata architettura è rappresentata negli affreschi – Il detto di [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] secondo il quale l'apparenza delle virtù può essere vantaggiosa quando la realtà lo sarebbe meno – ([[Herman Melville]])
*Quando si entra in queste magnifiche residenze signorili, che i discendenti dei grandi cittadini della più fiera delle repubbliche hanno dipinto di colori chiassosi, quando se ne paragona lo stile, i cortili, i giardini, i portici, le gallerie, le superbe decorazioni con l'opulenta barbarie delle belle dimore della Parigi moderna, appartenenti a milionari capaci di incassare soldi ma non di concepire e realizzare una cosa nuova e bella, si comprende che nella nostra società democratizzata, composta da ricchi finanzieri senza gusto e da ''parvenu'' privi di tradizioni la distinzione data dall'intelligenza, il senso della bellezza delle forme, quello della perfezione nelle proporzioni e nelle linee sono scomparsi. ([[Guy de Maupassant]])