Olocausto: differenze tra le versioni

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==Citazioni==
*È successo in Germania; ma le stesse cellule malate si trovano nel corpo di ogni nazione, pronte a entrare in attività. ([[Charlie Chaplin]])
*{{NDR|Gli ebrei}} avrebbero dovuto andare, secondo gli accordi, a lavorare nelle fabbriche. Sennonché questo non era vero, venivano deportati per essere mandati nei campi. E tutti lo sapevano. Tutti. Le autorità, i governi di qualsiasi parte del mondo, sapevano. Ossia: governi con le loro ambasciate, legazioni, servizi di spionaggio, e via di questo passo. ([[Giorgio Perlasca]])
*I musicologi riconoscono come contributo più alto a questo terribile tema la composizione di [[Arnold Schönberg]] ''Un sopravvissuto di Varsavia''. È impossibile ascoltare quest'opera, della durata di soli dodici minuti, senza rimanere scossi. La narrazione, l'orchestra e il coro maschile rendono conto con una forza tale della tragedia della Shoah, da costituire un vero e proprio monumento ai morti di quell'eccidio pensato e portato a termine con determinazione e ferocia senza pari nella storia dell'umanità. ([[Giorgio Pressburger]])
*Il famoso film di [[Gillo Pontecorvo]] ''Kapò'' (1959) è forse il contributo più noto della cinematografia italiana volto a far conoscere quella realtà infernale. ([[Giorgio Pressburger]])
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*Se l'Olocausto ammetta una ''qualsiasi'' analogia [...] si è ampiamente discusso. A giudizio di molti, è un evento senza paragone. Eppure esso entra di straforo, e anche non tanto di straforo, in analogie quotidiane. ([[Marjorie Garber]])
*– Ti importa dell'Olocausto o pensi che non sia mai successo?<br />– Non solo so che abbiamo perso 6 milioni di ebrei, ma quello che mi preoccupa è che i record sono fatti per essere battuti. (''[[Harry a pezzi]]'')
*{{NDR|Rispetto all'Olocausto}} Tutti lo sapevano, da quattro o cinque anni. Tutti lo sapevano. Lo sapevamo noi! Io e mia moglie l'abbiamo visto a Belgrado, abbiamo cominciato a vederlo a Belgrado. Nel 1941. (Giorgio Perlasca)
*{{NDR|L'Olocausto non costituisce}} un incidente di percorso, quanto piuttosto il punto culminante di uno sviluppo della civiltà che ha origini lontane nel tempo, che è accaduto nello spazio culturale dell'illuminismo e del progresso, cioè di una modernità che celebra un'accelerazione nell'emancipazione umana dal punto di vista mondiale e storico. ([[Moshe Zuckermann]])