Oriana Fallaci: differenze tra le versioni

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*Non so arrendermi al fatto che per vivere si debba morire, che vivere e morire siano due aspetti della medesima realtà, l'uno necessario all'altro, l'uno conseguenza dell'altro. Non so piegarmi all'idea che la Vita sia un viaggio verso la Morte e nascere una condanna a morte. Eppure l'accetto. Mi inchino al suo potere illimitato e accesa da un cupo interesse la studio, la analizzo, la stuzzico. Spinta da un tetro rispetto la corteggio, la sfido, la canto, e nei momenti di troppo dolore la invoco.
*Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la [[delusione]]. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d'una ingiustizia che non t'aspettavi, d'un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po' di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s'accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono.
*La lasciò al [[Albergo Croce di Malta|Croce di Malta]], l'albergo che veniva considerato il migliore della città. Buon servizio, buon cibo, camere arredate con decoro. Non a caso i viaggiatori stranieri lo preferivano al più celebre De Cerf, una ventina d'anni prima v'erano scesi anche [[Giacomo Casanova|Casanova]] e [[Tobias Smollett]], e nel milleottocento vi avrebbero alloggiato personaggi non meno illustri: [[Johann Wolfgang von Goethe|Wolfgang Goethe]], [[Stendhal|Henri Stendhal]], [[Richard Wagner]], [[Alexandre Dumas]], [[Gustave Flaubert]], [[Mark Twain]]. Era situato sul lungomare chiamato Ripa, il Croce di Malta, in una bella torre medievale chiamata Torre de' Marchi, e a parte quei pregi aveva due vantaggi: quello di trovarsi sul porto, proprio dinanzi alla darsena dove ormeggiava l'''Europa'', e quello di distare pochi isolati da Palazzo Grimaldi. (p. 225)
*Esiste ancora anche Palazzo Grimaldi, vilipeso dalle modifiche e dagli oltraggi che l'ignoranza e il cinismo gli hanno inflitto insieme alle bombe della Seconda guerra mondiale, e naturalmente mi risultò difficile accettar l'idea che il banale edificio ora diviso in appartamentini fosse l'ex residenza del signor duca. (pp. 225-226)
 
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*Oriana Fallaci, ''Quel giorno sulla luna'' (1970), BUR, 2009. ISBN 9788817032599
*Oriana Fallaci, ''Se il sole muore'', Rizzoli, Milano, 1965
*Oriana Fallaci, ''Un cappello pieno di ciliege'', Rizzoli, Milano, 2008. ISBN 978-88-17-02781-6
*Oriana Fallaci, ''Un uomo'', Rizzoli, Milano, 2001. ISBN 8817453749