Teoria del complotto: differenze tra le versioni

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*Niente come una vita insoddisfacente è in grado di generare credenze ridicole e devozioni disperate: se c'è un buon termometro della tristezza collettiva è la credulità collettiva. Gli stessi, esattamente gli stessi che ogni cinque secondi tengono a precisare che "a me non la danno mica a bere", sono poi i primi a farsi turlupinare dalle panzane più assurde e a cadere nelle trappole più dolorose. Gli cito come esempio probante alcune delle più tipiche derive mentali dell'epoca e del luogo, i neotemplari, le inseminate dagli alieni, la gemmoterapia, una di Vercelli che un bel mattino si mette il burqa, il partito politico convinto che il web sia il viatico della liberazione umana. ([[Michele Serra]])
*Non saprei dire quando sia cominciata esattamente, qui dalle nostre parti, questa faccenda dell'"a me non me la danno mica a bere". Forse covava già sottotraccia, come un batterio dormiente, incistato nei soggetti più sospettosi, più suscettibili, che poi si è insinuato in tutti gli altri. Sta di fatto che di colpo, come per un contagio improvviso, quasi tutti hanno cominciato a sentirsi uno al quale non la si dà mica a bere; e a scoprire verità occulte e trame sordide, qualcosa che qualcun altro aveva fin lì tenuto nascosto all'evidenza per trarne lucro o potere. ([[Michele Serra]])
*Se un complottista dice che "ha scoperto la terribile verità" ed è ancora vivo, non ha scoperto nulla. ([[Paolo Attivissimo]])
*Una teoria del complotto non è tanto la risposta a un singolo evento, quanto l'espressione di una visione del mondo complessiva. ([[Maggie Koerth-Baker]])
*Vanità di dire "solo io ho capito la Verità". Il complottismo, in ultima analisi, è megalomania. ([[Paolo Attivissimo]])