Herman Melville: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Herman melville.jpg|thumb|Herman Melville]]
'''Herman Melville''' (1819 – 1891), scrittore, poeta e critico letterario statunitense.
 
==Citazioni di Herman Melville==
*Ah, la [[felicità e infelicità|felicità]] cerca la luce, sicché pensiamo che il mondo sia allegro, ma la sofferenza si nasconde e si apparta, sicché pensiamo che essa non esista.<ref (daname=bartleby>Da ''Bartleby lo scrivano'')</ref>
*Il povero vecchio [[passato]], schiavo del futuro.
:''The poor old Past, The Future's slave.'' (da<ref>Da ''Pezzi di battaglia: aspetti della guerra'')</ref>
*La più sottile depravazione si unisce abitualmente a una prudenza non comune, perché deve tutto nascondere.<ref (daname=billybudd>Da ''Billy Budd'')</ref>
*La [[passione]], anche quella più profonda, non richiede un palcoscenico grandioso per recitare la sua parte.<ref (da ''Billy Budd'')name=billybudd/>
*Preferirei di [[Sì e no|no]].<ref (da ''Bartleby lo Scrivano'')name=bartleby/>
*Mercoledì 18 febbraio<br/>Prima dell'alba siamo passati tra Capri e il Continente e siamo entrati nel Golfo di [[Napoli]]. Ero sul ponte. L'indistinta massa del [[Vesuvio]] fu presto in vista. L'ho riconosciuta da un quadro (della mamma?). Ben presto ho «sentito» la città. Luci brillanti. Siamo stati trattenuti a bordo fino alle nove dalla polizia che se la prende con comodo. Con alcuni altri sono sceso all'Hotel de Geneve. Colpito dalla prima apparizione di Napoli. Grandi folle, strade belle, edifici alti. A colazione Rhinelander e Friedman han detto che sarebbero andati a [[Pompei]]. Mi sono unito a loro, le ferrovie sono dovunque le stesse. Siamo passati attraverso Portici, Resina, Torre del Greco. Pompei è uguale ad ogni altra città. La stessa antica umanità. Che si sia vivi o morti non fa differenza. Pompei è un sermone incoraggiante. Amo più Pompei che [[Parigi]]. C'erano delle guardie silenziose come il Mar Morto. Al Vesuvio a dorso di cavallo. Vigneti sulle pendici. Arrampicata sulle ceneri. Aggrappato alla guida. Discussione. Il vecchio cratere di Pompei. Il cratere attuale è come una vecchia miniera abbandonata. L'uomo che brucia. Rosso e giallo. Tuoneggiante. Boati. Una lingua di fuoco. Sono sceso nel cratere. Liquirizia congelata. Son sceso giù in fretta. Crepuscolo. Cavalcata nel buio. All'Annunziata trovato un vetturino per Napoli. Una corsa nel freddo senza soprabito. Di ritorno all'Hotel a mezzanotte. La strada e la campagna erano silenziose. Un sobborgo. Cena a letto. (da ''Diario italiano'' 1856)
*Un [[sorriso]] è il mezzo scelto per ogni ambiguità.
:''A smile is the chosen vehicle of all ambiguities.'' (da ''Pierre o delle ambiguità'')
*Preferirei di [[Sì e no|no]]. (da ''Bartleby lo Scrivano'')
:''I prefer not to''.<ref>Cfr. Giorgio Bassani, ''Il giardino dei Finzi-Contini''.</ref>
*Un [[sorriso]] è il mezzo scelto per ogni ambiguità.
:''A smile is the chosen vehicle of all ambiguities.'' (da<ref>Da ''Pierre o delle ambiguità'')</ref>
 
==''Diario italiano''==
*Passeggiato per la [[Via Garibaldi (Genova)|Strada Nuova]]. I [[Palazzi dei Rolli|palazzi]] son meno belli di quelli di Roma, Firenze, e Venezia. Una caratteristica sono i dipinti di architetture invece che della realtà. Ogni sorta di elaborata architettura è rappresentata negli affreschi – Il detto di [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] secondo il quale l'apparenza delle virtù può essere vantaggiosa quando la realtà lo sarebbe meno – (p. 79)
*{{NDR|Su [[Genova]]}} Strade come quelle di [[Edimburgo]], soltanto più erte e aggrovigliate. (p. 79)
*Alla [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|Cattedrale]]. Marmi bianchi e neri in disposizione alternata. Il bassorilievo a "graticola" – bello l'interno. (p. 80)
*Preso l'omnibus (2 soldi) fino all'estremità del porto. Il [[Lanterna di Genova|faro]] (alto 300 piedi). Ci son salito. Vista superba. La costa verso il sud. Un promontorio. Tutta [[Genova]] e le sue [[Forti di Genova|fortezze]] dinanzi a voi. L'altezza e la distanza di queste fortezze, la loro esterna solitudine. La desolazione, l'aspetto selvaggio delle valli che intercorrono sembrano fare di Genova la capitale e il campo fortificato di Satana; fortificato contro gli Arcangeli. Le nuvole che si addensano sui bastioni sembrano immaginarie. (p. 80)
*{{NDR|Su [[Genova]]}} Ho visitato i [[Palazzi dei Rolli|palazzi]]. Stile differente da quelli di Roma. Grandi atrii che precedono i cortili. (p. 81)
 
*Mercoledì 18 febbraio<br/>Prima dell'alba siamo passati tra Capri e il Continente e siamo entrati nel Golfo di [[Napoli]]. Ero sul ponte. L'indistinta massa del [[Vesuvio]] fu presto in vista. L'ho riconosciuta da un quadro (della mamma?). Ben presto ho «sentito» la città. Luci brillanti. Siamo stati trattenuti a bordo fino alle nove dalla polizia che se la prende con comodo. Con alcuni altri sono sceso all'Hotel de Geneve. Colpito dalla prima apparizione di Napoli. Grandi folle, strade belle, edifici alti. A colazione Rhinelander e Friedman han detto che sarebbero andati a [[Pompei]]. Mi sono unito a loro, le ferrovie sono dovunque le stesse. Siamo passati attraverso Portici, Resina, Torre del Greco. Pompei è uguale ad ogni altra città. La stessa antica umanità. Che si sia vivi o morti non fa differenza. Pompei è un sermone incoraggiante. Amo più Pompei che [[Parigi]]. C'erano delle guardie silenziose come il Mar Morto. Al Vesuvio a dorso di cavallo. Vigneti sulle pendici. Arrampicata sulle ceneri. Aggrappato alla guida. Discussione. Il vecchio cratere di Pompei. Il cratere attuale è come una vecchia miniera abbandonata. L'uomo che brucia. Rosso e giallo. Tuoneggiante. Boati. Una lingua di fuoco. Sono sceso nel cratere. Liquirizia congelata. Son sceso giù in fretta. Crepuscolo. Cavalcata nel buio. All'Annunziata trovato un vetturino per Napoli. Una corsa nel freddo senza soprabito. Di ritorno all'Hotel a mezzanotte. La strada e la campagna erano silenziose. Un sobborgo. Cena a letto. (da{{C|pagina? ''Diario italiano'' 1856)edizione?}}
 
==''Moby Dick''==
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*Herman Melville, ''Bartleby lo scrivano'', traduzione di Enzo Giachino, Einaudi, 1994.
*Herman Melville, ''Benito Cereno e Billy Budd'', traduzione di Giancarlo Buzzi, Dalai, 2009.
*Herman Melville, ''Diario italiano'', traduzione di Guido Botta, Robin Edizioni, Roma, 2002.
*Herman Melville, ''[http://books.google.it/books?id=ND_HV-nMYBoC&pg=PT47&dq=8817003298&hl=it&sa=X&ei=I7YaVPyIDoT5yQP1roDYAQ&ved=0CCIQ6AEwAA#v=onepage&q=8817003298&f=false Moby Dick]'', introduzione, traduzione e note a cura di Pina Sergi, BUR, Milano, 2004. ISBN 8817003298