Philip Roth: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su [[Franz Kafka]]}} L'ho sempre considerato un mago, come [[Samuel Beckett|Beckett]] e [[Saul Bellow|Bellow]]: quando lo leggi cerchi di entrare nella sua scrittura e nel suo mondo per capirne i segreti, senza tuttavia riuscirvi. C'è qualcosa di magico, anzi di miracoloso nel suo universo letterario. Le prime cose che ho letto sono stati i racconti.<ref>Citato in [[Antonio Monda]], ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/05/16/philip-roth-perche-mi-affascina-la-magia.html Philip Roth. Perché mi affascina la magia di Kafka]'', ''la Repubblica'', 16 maggio 2011.</ref>
*La [[politica]] è la grande generalizzatrice [...] e la [[letteratura]] è la grande particolareggiatrice.<ref>Da ''Ho sposato un comunista''; citato in ''Corriere della Sera'', 20 ottobre 2007.</ref>
*Lo scrittore americano che cerchi di capire, descrivere, e rendere credibile la realtà americana della metà del XX secolo, ha davanti a sé un compito insormontabile. Questa realtà lascia sbalorditi, dà la nausea, fa infuriare, e per finire mette non poco in imbarazzo la nostra misera immaginazione. L’attualità non fa che superare il nostro talento, e quasi ogni giorno tira fuori figure che farebbero l’invidia di qualunque romanziere.<ref>Citato in Livia Manera, ''«La cronaca lascia sbalorditi E la fantasia è in imbarazzo»'', ''La Lettura'', suppl. del ''Corriere della Sera'', 3 settembre 2017, p. 3.</ref>
*Quando si pubblica un [[libro]], esso è il libro del mondo. È il mondo a editarlo.<ref>Da ''A Visit with Philip Roth'', intervista con James Atlas, ''The New York Times Book Review'', 2 settembre 1979.</ref>
*Resistere in solitudine!<ref>Motto da scrittore esordiente di Roth; citato in ''Operazione Shylock''.</ref>