Eduardo De Filippo: differenze tra le versioni

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*Se volete fare qualcosa di buono, fuitevenne<ref>Fuggitevene.</ref> 'a Napoli.<ref>Citato in Giuseppe Tortora, ''Il risveglio della ragione. Quarant'anni di narrativa a Napoli, 1953-1993'', Avagliano, 1994.</ref>
*S'ha da aspettà, Amà. Ha da passà 'a nuttata.<ref name=Napoli>Dalla commedia ''Napoli milionaria!''.</ref>
*Si 'a [[guerra]] se [[Vittoria e sconfitta|perde]] l'ha perduta 'o popolo; e si se [[Vittoria e sconfitta|vence]], l'hanno vinciuta 'e prufessure.<ref name=Napoli/>
*Sul becco [della caffettiera napoletana] io ci metto questo "coppitello" (cappuccio) di carta [in modo che] il fumo denso del primo caffè che scorre, che è poi il più carico non si disperde. Come pure... prima di colare l'acqua, che bisogna farla bollire per tre quattro minuti, per lo meno, ...nella parte interna della capsula bucherellata, bisogna cospargervi mezzo cucchiaino di polvere appena macinata, ...in modo che, nel momento della colata, l'acqua in pieno calore già si aromatizza per conto suo.<ref>Dalla commedia ''Questi fantasmi!''.</ref>
*[[Teatro]] significa vivere sul serio quello che gli altri, nella vita, recitano male.<ref>Citato in Enzo Biagi, ''Quante storie'', Rizzoli, Milano, 1989, p. 184. ISBN 88-17-85322-4</ref>