Romano Bracalini: differenze tra le versioni

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La regina Margherita: citazioni
Nota dell'autore
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===Citazioni===
L'aulica aristocrazia piemontese aveva tradizioni di severità e bigotteria. Diplomatici e viaggiatori erano unanimi nel riconoscere che non esisteva in Italia una città più regolare e noiosa di Torino: "il cortigiano vi è fastidioso, il cittadino assai triste, il popolo devoto e superstizioso"<ref>La definizione era del marchese De Sade. {{NDR|N.d.A}}</ref>.
 
==[[Incipit]] di ''Otto milioni di biciclette''==
Treni in orario, ordine ristabilito<br>
Negli scompartimenti dei treni, più che al caffè o in trattoria, dove orecchie indiscrete avrebbero potuto più facilmente carpire un'intonazione critica - benché non fosse un vezzo così diffuso e i cartelli vietassero espressamente di parlare di politica -, un forestiero poteva avere a sua disposizione una vasta gamma di opinioni conformi in cui soprattutto due argomenti sarebbero risultati maggiormente graditi: i treni che arrivavano in orario e l'ordine pubblico finalmente ristabilito; ed era sottinteso che ogni merito andasse a [[Benito Mussolini|Lui]], come si sarebbe chiamato col sacro timore dovuto alla divinità, al Duce, al Capo, al Condottiero, al Fondatore dell'Impero, come si produrrà l'estro devozionale dei giornali.
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==