Vitaliano Brancati: differenze tra le versioni

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Don Giovanni in Sicilia: citazioni
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*Siamo cinici nei riguardi di un credente fascista o di un credente comunista il quale, sotto le apparenze di fervore religioso, nasconde il più tetro dei cinismi. (da ''Diario romano'', 1947<ref name=corriere10/>)
*Vogliamo essere i conferenzieri del Sud. In Sicilia la luce viene dal Nord e dunque più a nord abita il conferenziere, e più il nostro pubblico l'ascolta. Nel nostro caso sebbene usufruiamo di qualche copertura, date alcune presenze nella compagine, desidereremmo essere "conferenzieri del Sud", perché lo abitiamo e ne siamo abitati interamente. E come tali, se non proprio rispettosamente, almeno semplicemente vorremmo essere ascoltati.<ref>Citato in ''[http://archivio.agi.it/articolo/d0854a1c5916f7ce0c491120f8886db7_20040417_mostre-130-opere-del-gruppo-di-scicli-a-catania/ Mostre: 130 opere del "gruppo di Scicli" a Catania]'', ''Agi.it'', 17 aprile 2004.</ref>
 
==[[Incipit]] di ''Don Giovanni in Sicilia''==
===[[Incipit]]===
Giovanni Percolla aveva quarant'anni, e viveva da dieci anni in compagnia di tre sorelle, la più giovane delle quali diceva di esser "vedova di guerra". Non si sa come, nel momento in cui pronunciava questa frase, ella si trovava con una matita e un foglio in mano, e subito si poneva a scrivere dei numeri, accompagnandosi con queste parole:<br />
"Quando io ero in età da marito, scoppiò la grande guerra. Ci furono seicentomila morti e trecentomila invalidi. Alle ragazze di quel tempo, venne a mancare un milione di probabilità per sposarsi. Eh, un milione è un milione! Non credo di ragionare da folle se penso che uno di quei morti avrebbe potuto essere mio marito"
 
===Citazioni===
*Quando il cielo di Catania è fosco di scirocco, la luna vi si stempera come un'arancia disfatta; una polvere appena appena luminosa avvolge gli uomini e gli edifici, e l'intero universo sembra disegnato su un vetro sporco. Allora, se in una terrazza si svolge un ballo di gala, non c'è abito né gioiello che riesca a scintillare, e i visi cerei delle ragazze sono coperti di sonno. (p. 77)
 
==''Il bell'Antonio''==
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*La [[felicità]] è la ragione.
*Un [[uomo]] può avere due volte [[ventenne|vent'anni]], senz'averne [[quarantenne|quaranta]].
 
==[[Incipit]] di ''Don Giovanni in Sicilia''==
Giovanni Percolla aveva quarant'anni, e viveva da dieci anni in compagnia di tre sorelle, la più giovane delle quali diceva di esser "vedova di guerra". Non si sa come, nel momento in cui pronunciava questa frase, ella si trovava con una matita e un foglio in mano, e subito si poneva a scrivere dei numeri, accompagnandosi con queste parole:<br />
"Quando io ero in età da marito, scoppiò la grande guerra. Ci furono seicentomila morti e trecentomila invalidi. Alle ragazze di quel tempo, venne a mancare un milione di probabilità per sposarsi. Eh, un milione è un milione! Non credo di ragionare da folle se penso che uno di quei morti avrebbe potuto essere mio marito"
 
==Citazioni su Vitaliano Brancati==