René Guénon: differenze tra le versioni

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*Se prendiamo in esame l'insieme di quell'àmbito di manifestazione che è il nostro mondo, possiamo dire che in esso, man mano che si allontanano dall'unità principiale, le esistenze diventano sempre meno qualitative e sempre più quantitative; in effetti quest'unità, che contiene in sé tutte le determinazioni qualitative delle possibilità di tale àmbito, ne è il polo essenziale, mentre il polo sostanziale, [...] è rappresentato dalla quantità pura, con l'indefinita molteplicità «atomica» ad essa implicita, e con l'esclusione di qualsiasi distinzione che non sia numerica fra i suoi elementi. (p.53)
*Le [[Opera d'arte|opere dell'arte]] tradizionale, ad esempio quella medioevale, sono generalmente anonime, ed è del tutto recente il tentativo, frutto dell'«[[individualismo]]» moderno, di attribuire taluni nomi conservati dalla storia a capolavori noti, tentativo che conduce ad «attribuzioni» spesso fortemente ipotetiche. Questo anonimato è precisamente l'opposto della preoccupazione, costante negli [[artisti]] moderni, di affermare e di far conoscere a tutti i costi la propria individualità. (p.65)
* In realtà, non vediamo come la «vita sociale» nel significato prettamente profano inteso dai moderni, possa avere dei legami con la [[spiritualità]], a cui, al contrario, non apporta che impedimenti; essa ne aveva invece quando si integrava in una civiltà tradizionale, ma è precisamente lo [[Modernità|spirito moderno]] che li ha distrutti, o che mira a distruggerli là ove essi ancora esistono; e quindi cosa mai ci si può attendere da uno «sviluppo» il cui tratto caratteristico è proprio di andare all'opposto di ogni spiritualità? (p.87)
 
==Note==