J. M. Coetzee: differenze tra le versioni

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*«Ma il suo vegetarianismo, Ms. Costello,» precisa il rettore Garrard gettando acqua sul fuoco «nasce da una convinzione morale, non è così?».<br>«No, non credo» risponde sua madre. «Nasce dal desiderio di salvarmi l'anima».<br>Ora c'è veramente un gran silenzio, interrotto solo dal tintinnio dei piatti mentre le cameriere depongono la meringata davanti a ciascun commensale.<br>«Be', ha tutto il mio rispetto» dice Garrard. «Come scelta di vita».<br>«Le scarpe che indosso sono di pelle» dice sua madre. «Anche la mia borsa è di pelle. Se fossi in lei non esagererei con il rispetto».<br>«La coerenza» mormora Garrard. «La coerenza è lo spauracchio delle menti anguste. Di certo si può tracciare una distinzione fra mangiare carne e indossare accessori di pelle».<br>«Sono gradi diversi di oscenità» ribatte lei. (p. 56)
*È stato dai mattatoi di Chicago che i nazisti hanno imparato a lavorare industrialmente i corpi. (pp. 65-66)
*«È stata una visita così breve che non ho avuto il tempo di capire come mai ti prendi tanto a cuore la questione animale».<br>Lei guarda i tergicristalli muoversi avanti e indietro. «In realtà» spiega «non te l'ho detto, come mai, oppure non oso dirtelo. Se penso alle parole da usare, mi sembrano così eccessive che vorrei pronunciarle contro un cuscino o in una buca nel terreno, come Re Mida».<br>«Non ti seguo. Cos'è che non puoi dire?».<br>«È che non so più dove sono. Mi sembra di essere perfettamente a mio agio tra la gente, di avere rapporti perfettamente normali. È possibile, mi chiedo, che tutti quanti siano complici di un crimine di proporzioni stupefacenti? Sono tutte fantasie? Devo essere pazza. Eppure ogni giorno ne vedo le prove. Le stesse persone che sospetto le producono, me le mostrano, me le offrono. Cadaveri. Frammenti di cadaveri che hanno comprato in cambio di denaro.<br>«È come se andassi a trovare degli amici, e dopo che ho fatto un'osservazione gentile sulla lampada che hanno in salotto, loro dicessero: "Sì, è bella, vero? È in pelle di ebrea polacca; secondo noi è la migliore, la pelle delle vergini ebree polacche". Poi vado in bagno e sull'involto di una saponetta c'è scritto: "Treblinka – 100% stearato umano". Sto forse sognando?, mi chiedo». (pp. 84-85)
 
==''Vergogna''==