Luigi Russo: differenze tra le versioni

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*Dietro una [[Linguaggio|lingua]] ci sta una [[letteratura]], e dietro una letteratura c'è un gusto, una civiltà. E l'Italia è grande perché vuol essere europea, non perché vuol vivere una sua gretta vita di provincia: quando si parla di romanità, si esprime con tale parola questa aspirazione all'influenza universale, non solo nel campo politico, ma anche nel campo culturale. (Prefazione a ''La dolce stagione'')
*{{NDR|[[Luigi Pirandello]]}} Il teatro, succeduto nella vita spirituale dell'artista quand'egli aveva in gran parte vuotato la sua anima e dato sfogo alle sue più genuine ispirazioni, non poteva essere che una forma divulgativa o una complicazione intellettuale del primitivo problema artistico. (da ''Il teatro di Luigi Pirandello'', introduzione, pag. XXI, Oscar Mondadori, 1976)
*{{NDR|[[Marco Polo]] è}} l'inventore e il fondatore di una maniera tutta nuova, scietificascientifica, di racconto. (da ''Storia della letteratura italiana'')<ref name=Ant>citato in ''Antologia della critica'', p. 16, ''Letteratura Italiana'', Fratelli Fabbri Editori, Milano 1965</ref>
*{{NDR|Sulle ''Operette morali'' di [[Giacomo Leopardi]]}} La lingua e lo stile delle quali, pur moderni e impeccabili in quanto a purezza, risentono ancora del lavoro di lucerna, di un certo gusto classico un po' freddo ed arcaico, non sufficientemente sconvolto e trasfigurato dal sentimento poetico. Nei ''Canti'' c'è il ''poeta'', qui, nella maggior parte dei casi, il ''letterato''. (da ''La dolce stagione'')
*Quando si ha una salda [[educazione]] nazionale, e si è radicati nel giusto della nostra letteratura indigena, bisogna sapersi guardare attorno e porre mente all'altro polo, così come faceva [[Dante]] per le quattro luci sante, lassù, nel suo bel ''Purgatorio'':<br/>''Goder pareva il ciel di lor fiammelle:<br/>Oh settentrional vedovo sito,<br/>Poi che privato se' di mirar quelle!'' (Prefazione a ''La dolce stagione'')