Isaac Bashevis Singer: differenze tra le versioni

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==''Nemici. Una storia d'amore''==
*Gli uccelli avevano annunciato il nuovo giorno come se si fosse trattato del mattino dopo la creazione del mondo. Brezze tiepide portavano i profumi dei boschi e gli odori dei cibi cucinati negli alberghi. Parve a Herman di avere udito il verso di una gallina o di un'anatra. In qualche posto, in quella splendida mattinata estiva, pollame veniva sgozzato; [[Campo di sterminio di Treblinka|Treblinka]] era dappertutto. (IV, 5; pp. 124-125)
*[[Mosca (zoologia)|Mosche]], [[ape|api]] e [[farfalla|farfalle]] entrarono dalla finestra aperta. Le mosche e le api andarono a posarsi su un po' di zucchero rovesciatosi. Una farfalla si librò sopra una fetta di pane. Non voleva mangiare, ma sembrava assaporare l'odore. Per Herman quelli non erano insetti parassiti da scacciare; vedeva, in ognuna delle minuscole creature, le manifestazioni dell'eterna volontà di vivere, esperienza, comprensione. Le mosche, protendendo i palmi verso il cibo, si stropicciavano le zampette posteriori. Le ali della farfalla ricordavano a Herman uno scialle di preghiera. Le api ronzavano e tornavano a volar via. Una [[formica|formichetta]] strisciava qua e là. Era sopravvissuta alla gelida notte e stava camminando sulla tavola... ma dov'era diretta? Si soffermò accanto a una briciola, poi proseguì, zigzagando avanti e indietro. Si era separata dal formicaio e adesso doveva cavarsela per suo conto. (IV, 5; p. 125)
*Lucciole baluginavano, grilli cantavano, un uccello insonne cinguettava tra le chiome degli alberi. La [[luna]] si alzò... la testa di uno scheletro. Che cosa c'era lassù? Che cos'era la luna? Chi l'aveva creata? A quale scopo? Forse una soluzione semplice come quella della gravitazione universale stava aspettando che qualcuno la scoprisse; così, si diceva, era accaduto a [[Isaac Newton|Newton]] non appena veduta una mela cadere da un albero. Forse la verità universale poteva essere contenuta in una sola frase. Oppure le parole che avrebbero potuto definirla dovevano essere ancora create? (IV, 5; p. 127)
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*La fretta non si addiceva a Herman Gombiner: in lui la competenza era il risultato della ponderatezza. (''L'uomo che scriveva lettere''; 2005, p. 698)
*Il vapore sibilava nel calorifero con il suo canto monotono, e dalle tubature sembrava parlare a Herman per consolarlo: «Tu non sei solo, sei un elemento dell'universo, un figlio di Dio, parte integrante del creato. La tua sofferenza è la sofferenza di Dio, il tuo struggimento è il Suo. Ogni cosa è giusta. Che la verità ti si riveli e ti colmi di gioia».<br />All'improvviso Herman sentì uno squittio. Il [[topo]] era uscito furtivamente nell'oscurità e si guardava attorno con cautela, come per il timore di un gatto in agguato nelle vicinanze. Herman trattenne il respiro. "Non aver paura, creatura santa, nessuno ti farà del male." La osservò avvicinarsi al piattino dell'acqua e berne un sorso, poi un secondo e un terzo e infine mettersi a rosicchiare pian piano il formaggio.<br />"Come potrebbe esistere una meraviglia più grande?" pensò Herman. "Ecco un topo, figlio di topi, nipote di topi, frutto di milioni, di miliardi di topi che sono vissuti, hanno sofferto, si sono riprodotti, e che adesso sono scomparsi per sempre, ma hanno lasciato un erede, l'ultimo, sembra, della sua stirpe. Eccolo lì che mangia. Che cosa penserà tutto il giorno nel suo buco? A qualcosa deve pur pensare. Ha una mente, un sistema nervoso; fa parte della creazione di Dio alla stessa stregua dei pianeti, delle stelle, delle lontane galassie."<br />Il topo alzò improvvisamente la testa e lo fissò con uno sguardo umano, pieno d'amore e di gratitudine. Herman immaginò che lo stesse ringraziando. (''L'uomo che scriveva lettere''; 2005, p. 716)
*Si sono convinti che l'uomo, il peggiore trasgressore di tutte le specie, sia il vertice della creazione: tutti gli altri esseri viventi sono stati creati unicamente per procurargli cibo e pellame, per essere torturati e sterminati. Nei loro confronti tutti sono nazisti, per gli [[animale|animali]] [[Campo di sterminio di Treblinka|Treblinka]] dura in eterno, eppure l'uomo pretende compassione dal Cielo. (''L'uomo che scriveva lettere''; 2005, p. 728)
*Ogni persona è un esperimento nuovo nel laboratorio di Dio. (''L'uomo che scriveva lettere''; 2005, p. 728)
*Come diceva la [[Ghemara|Ghemarà]], così come non esiste il grano senza paglia, non esistono [[Sogno|sogni]] che non contengano sciocchezze. (''La potenza delle tenebre''; 2005, p. 1223)