Glenn Cooper: differenze tra le versioni

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==[[Incipit]] di alcune opere==
===''I custodi della biblioteca''===
<div align=right>{{destra|''Isola di Wight,<br>Inghilterra, 1775''</div>}}
«Tieni ben salda quella lanterna!» ordinò il vecchio alla ragazza.<br>
Il vento ululava e le pallide nuvole illuminate dalla luna saettavano nel cielo come vascelli in mezzo alla burrasca. Il mare ribolliva e rumoreggiava.<br>
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===''Il marchio del diavolo''===
<div align=right>{{destra|''Roma, 1139''</div>}}
Aveva lasciato le tende aperte: voleva vedere il cielo notturno, anche se la finestra era rivolta a occidente e lui aveva bisogno di guardare a oriente.<br>
Il Palazzo Apostolico Lateranense, come lo chiamavano i romani, era maestoso: sicuramente l'edificio più grande e più imponente che lui avesse mai visto. La sua lingua madre era il gaelico, un idioma che in quei luoghi era sconosciuto. Trovava difficile esprimersi in latino; perciò nel corso di quella visita lui e i suoi ospiti tentavano di capirsi usando l'inglese. E, per gli inglesi, quello era il Palazzo del Papa, la residenza del pontefice.
 
===''Il tempo della verità''===
<div align=right>{{destra|''Gennaio 2020</div>}}
«911, qual è l'emergenza?»<br>
«È per mio figlio! È scomparso.»<br>
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===''La biblioteca dei morti''===
<div style="text-align:right;">{{destra|''New York,<br>21 maggio 2009</div>}}
David Swisher ruotò la trackball del BlackBerry finché non evidenziò l'e-mail del direttore finanziario di un suo cliente. Il tizio voleva discutere di un prestito e, siccome veniva da Hartford, gli chiedeva quando sarebbe stato disponibile. Ordinaria amministrazione. Digitò col pollice una risposta, mentre la berlina procedeva a singhiozzo nel traffico di Park Avenue.<br>
Un trillo annunciò un'e-mail. Era di sua moglie: ''Ho una sorpresa per te.''<br>
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===''La mappa del destino''===
<div align=right>{{destra|''Périgord, Francia, 1899''</div>}}
I due uomini avanzavano a fatica, ansimando, sul terreno sdrucciolevole, col pensiero rivolto alla cosa sconvolgente che avevano appena visto.<br>
Il temporale di fine estate li aveva colti di sorpresa, avvicinandosi alla valle mentre loro stavano esplorando la caverna. Adesso la pioggia battente sferzava le pareti di arenaria, scivolando sulle rocce. E tutta la valle del Vézère era nascosta da una bassa cortina di nubi.