Ken Follett: differenze tra le versioni

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==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Alta Finanza''===
<center>{{centrato|ore 6.00</center>}}
Era stata la notte più fortunata della vita di Tim Fitzpeterson.<br>
Lo pensò quando aprì gli occhi e vide la ragazza che dormiva ancora nel letto accanto a lui. Non si mosse per non svegliarla; ma la guardò quasi furtivamente nella fredda luce dell'aurora londinese. Dormiva distesa sul dorso, con l'abbandono totale di un bambino. Tim ricordò la sua Adrienne quando era piccina. Ma scacciò dalla mente quel pensiero sgradito.<br>
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===''Codice a zero''===
{{centrato|5.00}}
<center>5.00</center>
''Il jupiter C è posizionato sulla rampa di lancio al Complesso 26 di Cape Canaveral. Per proteggerlo da sguardi indiscreti è coperto da grandi teloni che ne nascondono ogni parte tranne la coda, che è quella dell'ormai noto Redstone, il missile dell'esercito. Ma tutto il resto, mascherato dalla copertura, è davvero unico...''
 
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===''I giorni dell'eternità''===
<center>{{centrato|Prima parte</center>}}
<center>{{centrato|MURO 1961</center>}}
{{centrato|1}}
<center>1</center>
Rebecca Hoffmann fu convocata dalla polizia segreta in un piovoso lunedì del 1961. Il mattino cominciò come al solito. Il marito l'accompagnò al lavoro con la sua Trabant 500 marrone. Le vecchie e gradevoli strade del centro di Berlino mostravano ancora gli squarci creati dai bombardamenti durante la guerra, tranne nei punti in cui i nuovi edifici in cemento armato spuntavano come denti finti male assortiti. Hans guidava e rifletteva sul suo lavoro. "I tribunali sono al servizio dei giudici, degli avvocati, della polizia, del governo... di tutti, tranne che delle vittime dei reati" disse. "Ci si può aspettare una cosa del genere nei paesi capitalisti occidentali, ma in quelli comunisti i tribunali dovrebbero essere al servizio del popolo. I miei colleghi non sembrano rendersene conto".
 
===''I pilastri della terra''===
{{centrato|1123}}
<center>1123</center>
I bambini vennero presto per assistere all'impiccagione.<br />
Era ancora buio quando i primi tre o quattro uscirono furtivamente dai casolari, silenziosi come gatti nei loro stivali di feltro.<br />
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===''Il martello dell'Eden''===
<center>{{centrato|QUATTRO SETTIMANE</center>}}
Prima di addormentarsi rivede sempre lo stesso paesaggio: una foresta di pini ricopre le colline, fitta come la pelliccia di un orso. Nell'aria pura di montagna il cielo è così azzurro che fa male agli occhi. A pochi chilometri dalla strada c'è una valle segreta dai fianchi scoscesi, nella quale scorre un fiume dalle acque gelide. Là, celato alla vista degli estranei, c'è un pendio rivolto a sud che è stato disboscato, dove crescono filari di vite perfettamente allineati.<br>
Al ricordo di tanta bellezza quasi gli si spezza il cuore.
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===''L'inverno del mondo''===
{{centrato|1}}
<center>1</center>
{{centrato|1933}}
<center>1933</center>
Carla capì che i genitori stavano per litigare. Nel preciso istante in cui entrò in cucina l'ostilità fra loro la investì come il vento gelido e penetrante che a febbraio spazzava le strade di Berlino prima di una bufera di neve. Fu tentata di girarsi e andarsene. Non accadeva spesso che discutessero. In genere si mostravano molto affettuosi tra loro... anche troppo. Carla provava un profondo imbarazzo quando si baciavano davanti ad altre persone. I suoi amici lo trovavano strano, perché i loro genitori non erano altrettanto espansivi. Una volta lo aveva detto alla mamma, che si era messa a ridere compiaciuta. "Il giorno dopo il matrimonio tuo padre e io fummo costretti a separarci a causa della Grande Guerra" aveva spiegato. Era inglese di nascita, anche se non lo si sarebbe detto. "Io rimasi a Londra, mentre lui dovette tornare a casa, in Germania, per arruolarsi". Carla aveva sentito tante volte quella storia, che la mamma amava ripetere. "Eravamo convinti che la guerra sarebbe durata tre mesi, invece lo rividi soltanto cinque anni dopo. Per tutto quel tempo non desiderai altro che stringerlo a me, per cui adesso non me ne stanco mai".
 
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===''La caduta dei giganti''===
{{centrato|1}}
<center>1</center>
<center>{{centrato|22 GIUGNO 1911</center>}}
La stesso giorno in cui Giorgio V fu incoronato nell'abbazia di Westminster a Londra, Billy Williams scese per la prima volta in miniera ad Aberowen, nel Galles meridionale.
Fu suo padre a svegliarlo con la solita tecnica, efficace ma non molto delicata: gli diede alcuni schiaffetti decisi e insistenti sulla guancia. Il ragazzo, immerso in un sonno profondo, dapprima cercò di ignorarli, ma avvertì un moto di rabbia quando continuarono implacabili.
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===''Le gazze ladre''===
<center>{{centrato|Primo giorno<br>DOMENICA, 28 MAGGIO 1944</center>}}
Un minuto prima dell'esplosione, nella piazza di Sainte-Cécile regnava la calma assoluta. La serata era calda ed una coltre di aria immobile avvolgeva la città. La campana della chiesa batteva pigri rintocchi, chiamando a raccolta i fedeli con poca convinzione, ma per Felicity Clairet suonavano come un conto alla rovescia.
 
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===''Mondo senza fine''===
[[File:Ken Follett 2007.JPG|thumb|Ken Follett all'anteprima italiana del suo romanzo ''Mondo senza fine'']]
<center>{{centrato|1° NOVEMBRE 1327</center>}}
Gwenda aveva otto anni, ma il buio non le faceva paura.<br>
Quando aprì gli occhi non vide nulla, però non fu questo a spaventarla. Sapeva di trovarsi al priorato di Kingsbridge, nel lungo edificio di pietra chiamato ospitale, stesa a terra su un giaciglio di paglia. Accanto a lei era sdraiata la madre; dal tiepido profumo, Gwenda comprese che stava allattando il piccolo, ancora senza nome. Vicino alla mamma c'erano il papà e poi il fratello maggiore Philemon, di dodici anni.<br>
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===''Nel bianco''===
<center>{{centrato|VIGILIA DI NATALE<br>01.00</center>}}
I due uomini guardavano Antonia Gallo con espressione ostile e risentita. Erano stanchi, avrebbero voluto andare a casa, ma lei non glielo permetteva. Sapevano che aveva ragione, e questo rendeva le cose ancora più difficili.<br>
Si trovavano nell'ufficio Personale dell'Oxenford Medical. Antonia, che tutti chiamavano Toni, era direttore dei servizi e prima responsabile della sicurezza. L'Oxenford, un piccolo istituto farmaceutico – quello che nel gergo del mercato azionario si chiama una società di nicchia –, faceva ricerche nel campo dei virus letali. La sicurezza era un problema primario.
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===''Una fortuna pericolosa''===
{{centrato|1866}}
<center>1866</center>
Il giorno della tragedia i ragazzi della Windfield School erano consegnati nelle loro camere.<br>
Era un caldo sabato di maggio, e di norma avrebbero trascorso il pomeriggio nel campo sud, alcuni a giocare a cricket, altri a osservarli dal margine ombroso di Bishop's Wood. Ma un crimine era stato commesso. Sei sovrane d'oro erano state rubate dalla scrivania del signor Offerton, il professore di latino, e il sospetto gravava sull'intera scolaresca. Tutti i ragazzi dovevano restare all'interno della scuola fino a quando non fosse stato catturato il ladro.
 
<center>{{centrato|PARTE PRIMA 1873</center>}}
«Risolveremo il problema della spedizione dei fucili, Papà» promise. «Non devi preoccuparti.»
Papà scrollò le spalle. «Chi è che ci ostacola?»
Era un interrogativo semplicissimo, ma nella famiglia Miranda aveva un significato profondo. Quando ci si trovava di fronte a un problema insolubile, si chiedeva: "Chi è che ci ostacola?". In realtà significava: "Chi dobbiamo uccidere per ottenere ciò che vogliamo?".
 
<center>{{centrato| EPILOGO 1892</center>}}
Era come se qualcosa di malefico fosse emerso dall'acqua profonda in
quel lontano giorno del 1866 e fosse entrato nelle loro vite, scatenandovi le