Vincenzo Cuoco: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Vincenzo Cuoco==
*Il voler tutto [[Riformismo|riformare]] è lo stesso che voler tutto distruggere. (da ''Lettere a Vincenzo Russo'')
*«Il vostro Claudio è fuggito, Messalina trema»... Era obbligato il popolo a saper la storia romana per conoscere la sua felicità? (da ''Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799'', [[s:Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799/Capitolo XIX#Il vostro Claudio è fuggito|cap. XIX]])
*[[Masaniello]], senza i nostri lumi, ma nel tempo stesso senza i nostri vizi e gli errori nostri, suscitò in tempi meno felici una gran rivoluzione in quel regno; la spinse felicemente avanti perché la nazione lo desiderava ed ebbe tutta la nazione con lui perché egli voleva solo ciò che la nazione bramava. Con piccolissime forze, Masaniello ardì opporsi, e non invano, alla immensa vendetta della nazione spagnola; Masaniello morì, ma l'opera sua rimase. (da ''Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799'', 1820)
*Se l'arte dell'[[eloquenza]] è l'arte di persuadere, non vi è altra eloquenza che quella di dire sempre il [[verità|vero]], il solo vero, il nudo vero. Le parole, onde è necessità di nostra inferma natura di rivestire il pensiero, saranno tanto più potenti, quanto più atte al fine, cioè più nudo lasceranno il vero, che è nel pensiero. (da ''Platone in Italia'')
*Tu conosci la mia adolescenza e la mia gioventù; tu sai se io ami la [[virtù]] e sappia preferirla anche alla vita. Ma quando, parlando agli uomini, ci scordiamo di tutto ciò che è umano; quando, volendo insegnare la virtù, non sappiamo farla amare; quando, seguendo le nostre idee, vogliamo rovesciare l'ordine della natura, temo che, invece della virtù, insegneremo il fanatismo e invece di ordinar delle nazioni, fonderemo delle sette. (da una lettera a Vincenzo Russo<ref>Citato in [[Antonio Ghirelli]], ''Storia di Napoli'', Einaudi, Torino, 1992, p. 156. ISBN 88-06-12974-0</ref>)
*Tutte le volte che in quest'opera si parla di "nome", di "opinione", di "grado", s'intende sempre di quel grado, di quella opinione, di quel nome che influiscono sul popolo, che è il grande, il solo agente delle rivoluzioni e delle controrivoluzioni. (da ''Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799'')
==''Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799''==
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