Mario Soldati: differenze tra le versioni

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La moglie americana: incipit
raggruppo gli incipit
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*Autorità e comunicativa: ecco le due essenziali qualità pratiche che deve possedere il regista. Per autorità intendiamo quell'imponenza, quella fermezza e quel vigore militaresco del tratto che incutono in tutti i collaboratori un assoluto rispetto del direttore, e ottengono una pronta, cieca esecuzione degli ordini. Per comunicativa intendiamo quella simpatia che, senza pregiudizio alcuno dell'autorità, il direttore deve suscitare intorno a sé: quel calore, quel consenso, quel piacere nell'obbedirgli e, quindi, quella facilità e prontezza e giustezza con cui tutti lo capiscono. (pp. 106-107)
 
==[[Incipit]] dedi alcune opere==
===''La contessa dell'isola''===
L'estate scorsa, sul finire della mattinata, tornavo a Tellaro con un diesel da noleggio. La sera prima, in un albergo di Torre Pellice, avevo partecipato a una grandiosa riunione della mia famiglia, circa centoventi discendenti, per due terzi francesi e per un terzo italiani, il più piccolo nato pochi mesi prima, il più vecchio novantasei anni, e tutti apparentati o almeno cugini, che insieme rappresentavano ben quattro generazioni.
 
==[[Incipit]] de =''La moglie americana''===
Non so perché in quel momento mi voltai.<br>Vedevo, a breve distanza davanti a me, gli spessi ricami d'oro e il damasco bianco della pianeta del vecchio sacerdote, il suo volto magro e acceso, lo sfavillio inquieto delle sue piccole pupille nere, e la Madonna Nera nella nicchia d'oro al centro dell'altare, tra le fiamme rossastre dei ceri, alte e ondeggianti. L'antica Madonna di legno nero veniva dall'Oriente, si diceva fosse opera di San Luca. Ero stato educato in un collegio di gesuiti e conoscevo tutti i particolari di quanto si svolgeva davanti a me: ma solo allora pensai che anche quei paramenti, quell'addobbo, quel rito erano antichissimi e venivano dall'Oriente, forse avevano sempre un potere magico e spaventoso, soprattutto per uno, incerto della propria sorte, che li guardava come li guardavo io. Mettermi una mano davanti agli occhi? Pregare o fingere di pregare come avevo visto fare tante volte da uno sposo durante la cerimonia? Ma già il vecchio sacerdote sillabava la formula sacra e definitiva. Pochi attimi dopo era il momento del Sì.