Ermete Trismegisto: differenze tra le versioni

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*Ché se tu consideri il momento finale al quale giungiamo dopo un [[rapporto sessuale|costante sfregamento]], quando ognuna delle due nature versa i propri semi nell'altra ed ognuna con violenza afferra il piacere dall'altra e lo ripone profondamente entro di sé, esattamente in quel momento, in seguito al comune congiungimento, le femmine ottengono la potenza del maschio ed i maschi sono esausti in seguito nel torpore delle femmine. Pertanto l'atto di questo mistero, così dolce e necessario, è fatto in segreto, cosicché la divinità che si trova in entrambe le nature non sia costretta a sentire la vergogna per l'unione dei due sessi, a causa del riso del volgo ignorante, se essa fosse resa pubblica, o, quel che è peggio, se fosse esposta alla vista di gente empia. (par. 21)
*Perché piangi, o Asclepio? Di mali ancora più dolorosi di questi dovrà fare esperienza l'[[Egitto]], e di ancor peggiori sciagure esso sarà stipato. La terra che un tempo era santa, amantissima di dio, la terra che era l'unica in cui, per merito della sua devozione, gli [[dèi]] abitavano, la terra maestra di santità e di fede, sarà un esempio di totale incredulità. Nella loro pazzia, le genti di quel tempo non troveranno nel mondo niente che meriti meraviglia o adorazione. Tutto questo [[universo]], che è una cosa buona, di cui non c'è e non ci sarà cosa migliore, sarà distrutto. Sarà un peso per gli uomini, ed essi lo disprezzeranno. Non ammireranno tutto questo mondo, che è un' opera di dio superiore ad ogni paragone, una costruzione grandiosa, una meraviglia composta di forme di molteplice varietà, uno strumento della volontà di dio, il quale conserva la propria opera senza invidia, un multiforme complesso che crea un'unità di tutte quelle cose che possono essere onorate, apprezzate ed amate, infine, da coloro che le vedono.<br />Le tenebre saranno preferite alla luce, e si troverà che la [[morte]] è più giovevole della [[vita]]. Più nessuno volgerà lo sguardo in alto verso il cielo. Colui che è religioso sarà considerato pazzo, l'empio, saggio; il furente sarà considerato valoroso ed il malvagio sarà ritenuto una persona dabbene. L'anima, infatti, e tutti gli insegnamenti che la riguardano, secondo i quali essa o è nata immortale o confida di raggiungere l'immortalità, quegli insegnamenti che io ti ho rivelato, saranno considerati non solamente ridicoli, ma addirittura inventati. Non solo, ma, credetemi, chiunque si dedicherà alla religione della mente dovrà subire la [[pena di morte|pena capitale]]. (par. 25)
*Il sole illumina le altre stelle non tanto in forza della sua luce, quanto della sua divinità e santità, e devi credere, Asclepio, che egli è il secondo dio, che governa tutte le cose e diffonde la sua luce su tutte le creature viventi nel mondo, sia su quelle che hanno un anima, sia su quelle che non l'hanno. (par. 29) <ref>Yates 170</ref>
*Egli è la sua stessa immobile stabilità, e nessun impulso esterno può muoverlo dal suo luogo, in quanto ogni cosa è in lui e lui, lui solo, è in ogni cosa, a meno che uno non osi dire che il suo movimento è nell'eternità. Ma è più verosimile che l'[[eternità]] stessa, verso la quale procede il movimento di tutti i tempi e dalla quale il movimento di tutti i tempi prende le mosse, sia immobile. (par. 30)
*Così uno può anche credere che il dio si muova al proprio interno, ma in una immobilità sempre uguale, poiché a causa della sua immensità il movimento della sua stabilità è, di fatto, immobile. La stessa legge dell'immensità è immobile. Questo essere, pertanto, che non è del genere di quelli che possono essere percepiti dai sensi, è infinito, non comprensibile, non misurabile. (par. 31)