Paolo Villaggio: differenze tra le versioni

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*[[Pasolini]] lodò, ai tempi, polemicamente ammirato, la neolingua inventata da Paolo Villaggio nei libri della serie ''Fantozzi''. Paolo Villaggio deve assolutamente essere riabilitato dal punto di vista letterario, perché la sua scrittura, come bene vedeva Pasolini, avrebbe mutato la lingua comune italiana, a una profondità impensata, a partire dall'abuso dell'aggettivo «pazzesco.» ([[Giuseppe Genna]], in "Italia del profundis" p. 276)
*Un uomo evidentemente deciso a rovinarsi con le sue mani (e siccome è bravo, vedrete che ci riuscirà a furia di partecipare a tutte le scemenze televisive possibili). ([[Beniamino Placido]])
*L'ho detto e ripetuto in quegli anni, l'unico libro che circolava nel manicomio era ''Fantozzi''. Io Fantozzi l'ho letto per dieci anni, ho imparato la maschera di Fantozzi e l'ho trovata così esilarante che sono diventata un Fantozzi anch'io. ([[Alda Merini]])
*Villaggio è l’attore comico che meglio ha descritto l’italianità complicata che ha abbracciato gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. La sua comicità è basata su una profonda comprensione dell’animo degli italiani, sull’intelligenza che lo ha sempre contraddistinto come uomo. ([[Fernanda Pivano]])
*Io credo che Fantozzi sia proprio una maschera e come una maschera ha creato una sintesi, quella dello scarognato che si trova in negativo e non ha paura di andare sempre più in basso [...] chi lo scrive, chi lo inventa e chi lo porta sul palcoscenico è qualcuno che è raffinato, nella ricerca e nella messa in scena, ha una sapienza, ha una cultura. ([[Dario Fo]])
*Certo, con Fantozzi Villaggio è diventato un mito. Rappresenta la rivolta contro la presunta superiorità antropologica della sinistra, la resistenza che l’impiegato oppone a chi vuole colonizzare il suo tempo libero, lo sberleffo nei confronti dell’imbecillità di chi ci comanda. ([[Aldo Grasso]])
*Paolo Villaggio, il cui sensazionale cinismo riluceva in ogni intervista, in ogni occasione pubblica, non ha previsto, per il suo omino, alcuna via di scampo. Goffo, panzuto, inetto, un vero e proprio perfezionista della mediocrità. Vittima e al tempo stesso succube complice di un’azienda- carnefice, quintessenza della ferocia gerarchica e della disumanità di una società fatta per la felicità di pochi e irraggiungibili capi, ma retta dalla massa inginocchiata dei subalterni, senza potere e senza identità. Come l’operaio di [[Charlie Chaplin]] in ''Tempi moderni'', ma senza che l’ingranaggio che lo stritola si materializzi, e dunque senza nemmeno l’autodifesa ginnica di Charlot, la possibilità di divincolarsi, di ribellarsi alla Macchina [...] Villaggio ha messo in scena il personaggio dell’Inadeguato in varie edizioni: il prestigiatore crucco che sbaglia tutto, il presentatore impreparato e dunque aggressivo, lo showman incapace, l’impiegato- ameba. Una spietatezza sublime lo ha reso uno dei pochi veri grandi della comicità italiana di sempre. Verrebbe da dire: un maestro, se non avessimo il timore di offenderne l’indomito cinismo. ([[Michele Serra]])
*Quello che ha inventato Paolo verrà studiato con molta attenzione quando si decideranno a portare l’umorismo nelle scuole. Villaggio è un uomo, un artista che ha fatto ridere intere generazioni e continuerà con quelle venture, e resterà nella storia, non solo del cinema e della comicità perché il lessico fantozziano ormai fa parte del nostro quotidiano. ([[Renzo Arbore]])
* La maschera di Fantozzi è una grande invenzione e ci sarà sempre, come [[Buster Keaton]] e [[Charlie Chaplin]], lui è a quei livelli. ([[Beppe Grillo]])
*E’ stato il più grande clown della sua generazione, rarissimo come i grandi poeti. Un bambino spietato, rivoluzionario e liberatorio. Fantozzi ci rappresenta tutti, ci umilia e ci corregge, con lui tutte le persone anonime hanno trovato il loro Signore. Paolo ha creato la prima vera maschera nazionale, qualcosa che durerà in eterno. ([[Roberto Benigni]])
 
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