Problema dell'esistenza di Dio: differenze tra le versioni

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*Credo nel sole, anche quando non splende; credo nell'amore, anche quando non lo sento, credo in Dio, anche quando tace. ([[Zvi Kolitz]])
*Dico dunque che questa proposizione, "Dio esiste", è in se stessa e di per sé evidente, perché il predicato s'identifica col soggetto; Dio infatti è il suo essere: ma siccome noi ignoriamo l'essenza di Dio, per noi non è evidente, ma necessita di essere dimostrata per mezzo di quelle cose che sono a noi più note, [...] cioè mediante gli effetti. ([[Tommaso d'Aquino]])
*''Dio è triste?'' <br /> ''Per essere triste dovrebbe esistere, no?'' <br /> ''Lo so'', disse lei, dandogli un leggero buffetto sulla spalla. ''È per quello che lo chiedevo, per sapere finalmente se ci credi!'' <br /> ''Allora ti dirò solo questo: se Dio esiste, ha molte ragioni per essere triste. E se non esiste, secondo me anche questo Lo rattrista non poco. Insomma, per rispondere alla tua domanda, Dio deve essere triste.'' ([[Jonathan Safran Foer]])
*Dio esiste: io l'ho incontrato. ([[André Frossard]])
*Dio esiste. Noi non dobbiamo né vogliamo provarvelo: tentarlo ci sembrerebbe bestemmia, come negarlo, follia. Dio esiste perché noi esistiamo. Dio vive nella nostra coscienza, nella coscienza dell'Umanità, e nell'Universo che ci circonda. La nostra coscienza lo invoca nei momenti più solenni di dolore e di gioia. L'Umanità ha potuto trasformarne, guastarne, non mai sopprimerne il santo nome. L'Universo lo manifesta coll'ordine, coll'armonia, colla intelligenza dei suoi moti e delle sue leggi. ([[Giuseppe Mazzini]])