Arash Hejazi: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Arash Hejazi==
*Non ho mai incontrato nessuno, di nessuna nazionalità, che amasse il suo paese di quanto gli [[Iran|iraniani]] amano l'Iran.<ref name=iran28>Da ''Negli occhi della gazzella'', Piemme, Milano: 2011, p. 28.</ref>
*[...] l'Iran per gli iraniani non è un paese, ma un ideale che li unisce al di sopra dell'appartenenza etnica, del dialetto, della religione.<ref name=iran28/>
*"Iraniano" non è una nazionalità, è un modo di vivere. Nina avrebbe stentato a crederci se le avessi detto che gli iraniani, memori degli insegnamenti di Zarathustra risalenti a tremila anni addietro secondo cui l'unica alternativa era scegliere se far parte dell'esercito delle tenebre o essere un guerriero della luce, credevano ancora nell'eterna lotta tra il bene e il male. Dovevano scegliere e la loro decisione avrebbe determinato l'esito della battaglia. Morire sul campo di battaglia è il massimo onore per un iraniano.<ref name=29>Da ''Negli occhi della gazzella'', Piemme, Milano: 2011, p. 29.</ref>
 
*Era troppo tardi per lo [[Mohammad Reza Pahlavi|scià]], che ora raccoglieva i frutti di quello che aveva seminato nel corso del trentennio precedente: la repressione dei mezzi d'informazione, la tortura e l'assassinio degli intelettuali e di chi gli si opponeva, il pugno di ferro con cui aveva governato il paese. La gente era stufa della sua tirannia e non aveva alcuna fiducia nella restaurazione di una monarchia costituzionale.<ref name=36>Da ''Negli occhi della gazzella'', Piemme, Milano: 2011, p. 36.</ref>
==Note==
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