Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione): differenze tra le versioni

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*Se non sono nella mia camera da letto o nello studio allora sono al piano di sotto nel mio laboratorio. Dovunque io sia puoi portarmi lì la cioccolata calda. E se poi non sono... allora vuol dire che sono morto spostandomi. Allora portami la formaldeide e una rosa! ('''Simon Polk''')
*{{NDR|A Barbara Polk}} Sei l'unica donna che io conosca che sotto i [[vestito|vestiti]] da l'impressione di indossare altri vestiti! ('''Simon Polk''')
 
*'''Simon Polk''': Sei l'unica donna che io conosca che sotto i [[vestito|vestiti]] da l'impressione di indossare altri vestiti! Hai tutta la grazia e la femminilità di uno stivaletto abbottonato!<br>'''Barbara Polk''': E tu, zio Simon...<br>'''Simon Polk''': Continua, vediamo se dicendo quello che pensi compensi il fatto di essere un vegetale senza un briciolo di passione.<br>'''Barbara Polk''': Se sono un vegetale senza passione è perché il mio giardiniere è solo un vecchio rudere, fatto di pelle secca e acqua ghiacciata.
 
*'''Simon Polk''': Anche se sei priva di bellezza, la mancanza di sincerità non è mai stata una tua carenza.<br>'''Barbara Polk''': Resto perché vivo per il momento in cui ti vedrò sepolto. Quando tornerò dal funerale stapperò una bottiglia di vino. Voglio essere ripagata, zio Simon, di venticinque anni in cui sono stata sgridata, insultata, svilita, umiliata e calpestata come un vecchio tappeto. È una risposta abbastanza sincera per te?<br>'''Simon Polk''': I miei migliori auguri, buona e fedele Barbara. Ma mi permetto di farti questa osservazione: se tu avessi solo un po' di fegato, un briciolo di coraggio, mi avresti ucciso anni fa. Quanto ai venticinque anni di assoluta infelicità e malcelata indignazione, te li sei meritati. Ora prendimi la cioccolata!
 
*Ecco i nostri personaggi. Il signor Simon Polk, un signore che ha trascorso la vita in un'esultante rabbia. E la giovane donna che avete appena visto defilarsi è sua nipote Barbara. Lei ha trascorso la sua vita come se l'ora successiva avesse un appuntamento dal dentista. Ma c'è un terzo membro della compagnia da conoscere. Vive chiuso nel laboratorio ed è il tipo di personaggio che si può trovare solamente ai confini della realtà. ('''Narratore''')
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*'''Simon Polk''' {{NDR|a terra, dopo essere caduto dalle scale}}: Barbara... aiutami! Barbara... perché non mi aiuti? Perché non mi aiuti, Barbara?<br>'''Barbara Polk''' {{NDR|facendo finta di non sentire}}: Cos'hai detto? Cos'hai detto, zio? Non ti ho sentito bene. Parla un po' più forte, per favore. Dimmi forte e chiaro cosa vuoi.<br>'''Simon Polk''': Credo... di essermi spezzato... la schiena...<br>'''Barbara Polk''': Hai detto che vuoi della cioccolata calda? La vuoi nella tazza di fine porcellana inglese, giusto? Che cosa preferisci, zio? Vuoi che chiuda le tende e le finestre o forse ho capito male?<br>'''Simon Polk''' {{NDR|[[Ultime parole da Ai confini della realtà|ultime parole]]}}: Barbara! Barbara!<br>'''Barbara Polk''': Barbara? Vuoi Barbara? È proprio qui, caro! È proprio sopra di te! Non la vedi? Non la senti, vecchia palla al piede con la bocca piena di insulti? Zio Simon! Zio Simon! Per favore, non morire proprio adesso. Se riesci a resistere, provaci, coraggio, solo per un momento. C'è una cosa che voglio dirti. Voglio fare solo un annuncio. A partire da adesso, da questo preciso istante, ho smesso di soffrire a causa tua! Non seminerò più nella mia vita, zio Simon! A partire da adesso... io raccoglierò e basta!
 
*Ecco i nostri personaggi: un uomo di metallo che risponde al nome di Simon che ha una vita e un corpo creati apposta per lui e la donna che si prende cura di lui, Barbara, che troppo tardi ha scoperto che non tutte le cose brutte finiscono e chi è causa del suo mal, pianga se stesso. La sgradevole piccola lezione di stasera sull'avarizia e gli automi è arrivata dai confini della realtà. ('''Narratore''')
 
==Episodio 9, ''Sonda 7, passo e chiudo''==