François Truffaut: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+1
+4
Riga 9:
*{{NDR|Su ''[[L'orgoglio degli Amberson]]''}} Questo film fu realizzato in evidente antitesi a ''[[Quarto potere]]'', come se fosse l'opera d'un altro regista, che, detestando il primo, volesse dargli una lezione di modestia. (citato in ''Orson Welles'')
*Fare un [[film]] significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia. (citato in ''François Truffaut. Professione cinema. Interviste inedite'')
 
===''Tutte le interviste di François Truffaut sul cinema''===
*L'[[adolescenza]] è un modo di essere riconosciuto da educatori e sociologi, ma negato da famiglia e genitori. Per parlare da specialista, direi che lo svezzamento affettivo, il sopraggiungere della pubertà, il desiderio d'indipendenza e il complesso d'inferiorità sono segni caratteristici di quest'età. Basta un solo atto di ribellione e questa crisi viene giustamente chiamata "originalità giovanile". Il mondo è ingiusto, dunque dobiamo sbrigarcela da soli: e si fanno i quattrocento colpi.<ref>Equivalente dell'espressione "fare il diavolo a quattro".</ref> (dal capitolo V, ''1959: Les 400 coups'', p. 57)
 
*Anch'io ho avuto una carriera scolastica molto movimentata, ma nei ''[[I 400 colpi|400 coups]]'' non tutto è autobiografico, anche se tutto è vero. Che quelle avventure siano state vissute da me o da un altro non ha importanza, l'essenziale è che siano state vissute. (dal capitolo V, ''1959: Les 400 coups'', p. 57)
 
*Girare con bambini è una grande tentazione prima, un grande panico durante (perché è una materia spaventosa che ti scivola tra le dita) e un'immensa soddisfazione dopo. Anche quando pensavo che tutto andasse alla deriva, c'era qualcosa che si salvava, e in ogni caso è sempre il bambino la cosa migliore che c'è sullo schermo. Mi fa più piacere dirigere un bambino che un adulto, perché, essendo anch'io un debuttante, tendo a farmi intimidire dall'"anzianità" e quando i "grandi" non vogliono fare quel che dico io, mi capita di rinunciare a lottare e di farmi in-castrare dai loro trucchi e non sono mai certo di avere ragione. Con i bambini è diverso, so di avere ragione. (dal capitolo V, ''1959: Les 400 coups'', pp. 57-58)
 
*{{NDR|Su [[Jean-Pierre Léaud]] in ''I 400 colpi''}} Ho avuto una fortuna incredibile a incontrare quel ragazzino. Era un personaggio, o meglio, ha migliorato il film. Io vedevo Antoine più fragile, più indifeso, meno aggressivo, Jean-Pierre gli ha dato la sua forza, la sua aggressività, il suo coraggio. È stato un collaboratore prezioso, per istinto trovava i gesti giusti, rettificava il testo, sempre con esattezza e impiegava le parole che aveva voglia d'impiegare. (dal capitolo V, ''1959: Les 400 coups'', p. 58)
 
== Citazioni su François Truffaut ==
Line 18 ⟶ 27:
 
==Bibliografia==
*Anne Gillain (a cura di), ''[https://books.google.it/books?id=n-TejFfEAZIC Tutte le interviste di François Truffaut sul cinema]'', Gremese Editore, 2005. ISBN 9788876054860
*Joseph McBride, ''Orson Welles'', Harcourt Brace, 1977.
*James Naremore, ''Orson Welles ovvero la magia del cinema'', Marsilio, Venezia, 1993.