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Mussolini: la violenza come arma politica
→‎Mussolini: Mussolini insegnante a Tolmezzo
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==''Mussolini''==
*Congedato {{NDR|dal servizio militare}} nel settembre 1906, due mesi dopo andò maestro a Tolmezzo, città friulana vicino alla frontiera austriaca, dove trascorse nove mesi, soggetto a vigilanza da parte della polizia. Non fu un esperienza felice: i suoi atteggiamenti politici non gli conciliavano le simpatie della popolazione locale, come insegnante si rivelò scarsamente capace di mantenere la disciplina tra i suoi allievi, inoltre beveva molto e pare che contraesse allora la blenorragia da una donna sposata, col marito della quale fece a pugni. Così alla fine dell'anno scolastico l'incarico non gli fu rinnovato. (''Insegnante'', pp. 11-12)
*Radicale era la contrapposizione, che egli {{NDR|[[Benito Mussolini]]}} professava, tra proletariato e borghesia e la sua esaltazione di una necessaria rivoluzione sociale cruenta. E la violenza gli appariva come la sola arma politica. Ma le influenze da lui subite furono molteplici, ed egli, quando non rivendicava l'originalità del proprio pensiero (che peraltro non esisteva), le richiamava di volta in volta, a seconda di come gli faceva comodo. (''Insegnante'', p. 12)
*Nel 1910 {{NDR|Mussolini}} aveva scritto nella ''Lotta di classe'': «Io ho del [[socialismo]] una nozione barbarica. Io lo immagino come il più grande atto di negazione e di distruzione che la storia registri. Io penso ad un socialismo che non "distingue", che non "patteggia" che non si "mortifica"». (''Dalla «neutralità assoluta» all'interventismo'', p. 18)