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*''Traspar di fuor ciò ch'è di dentro accolto, | quasi per chiaro vetro ardente lume; | e, quasi in breve e picciolo volume, | ciò che detta il pensier, scritto è nel volto.'' ([[Giovan Leone Sempronio]])
*''Tu certo non ancor conoscerai | L'almo sembiante del mio Ben; ma molto | Per rintracciarlo da vagar non hai. || Ove l'aria è più pura, ove più folto | È il suol di rose in solitaria parte, | Ivi è la luce del gentil suo volto''. ([[Vincenzo Monti]])
*Un giorno, in un racconto di [[Natalia Ginzburg]] [...] trovai la parola «faccia», o «viso», applicata al musetto di un gatto. Per me fu una scoperta, e mi sembrò il «segno» di una rivoluzione che in molti aspettiamo da tempo, rivoluzione stranissima, ma l'unica veramente in grado di consentire un salto di qualità alla storia umana, di promuovere l'uomo al grado di essere superiore, che egli asserisce continuamente di aver raggiunto. L'uomo, infatti, riconoscendo che ''anche'' gli [[animale|animali]] hanno una faccia (due occhi, spesso supremamente belli e buoni, naso, bocca e fronte), ammette implicitamente che gli animali sono ''suoi fratelli'', o anche semplici «antenati», conviventi oggi con la sua storia, sono meravigliosi oppure comuni «diversi», e quanto lui partecipano del mistero e il dolore e il cammino della vita. ([[Anna Maria Ortese]])
*Un viso è come la copertina di un libro: può suscitare la voglia di sfogliarlo (oppure di riporlo subito nello scaffale). Ma solo cominciando a leggerlo ci si rende conto se vale la pena di continuare oppure no. ([[Piero Angela]])
*Una [[bellezza]] non ha difetti sul volto; il volto di una [[donna]] bellissima può avere dei difetti che non fanno che rendere più profondo il suo fascino. ([[Henry James]])